Lo ha stabilito la Suprema Corte con la Sentenza n. 9339 del 2016, con la quale i Giudici di legittimità hanno precisato che affidare in adozione dei bambini rappresenta assolutamente una extrema ratio.
Infatti, nel caso sottoposto all´attenzione dei Supremi Giudici, è stata data ragione ad un padre che si era opposto incisivamente alla possibilità di dare i figli, abbandonati dalla madre, in affidamento solo perché oggettivamente non se ne era occupato nel periodo di detenzione e perché ritenuto inaffidabile in ragione della carcerazione avvenuta.
Gli Ermellini con la Sentenza emessa, hanno ritenuto invece di sottolineare che nessun pregiudizio deve sussistere nei confronti del padre, che tra l´altro, appena scontata la pena, si era subito attivato per cercare un posto di lavoro ed una dimora.
Nessun peso d´altronde, secondo la Suprema Corte, avrebbe mai potuto essere dato alla circostanza per cui, durante il periodo di carcerazione, il genitore predetto non avesse avuto cura dei figli rappresentando comunque l´alternativa dell´adozione una extrema ratio.
Nel convincimento della Sezione, è apparsa determinante anche una ulteriore circostanza di fatto, rappresentata dall´inizio di una convivenza stabile tra il padre e una donna, pur se a lui non unita da vincolo matrimoniale.
Sentenza allegata
Infatti, nel caso sottoposto all´attenzione dei Supremi Giudici, è stata data ragione ad un padre che si era opposto incisivamente alla possibilità di dare i figli, abbandonati dalla madre, in affidamento solo perché oggettivamente non se ne era occupato nel periodo di detenzione e perché ritenuto inaffidabile in ragione della carcerazione avvenuta.
Gli Ermellini con la Sentenza emessa, hanno ritenuto invece di sottolineare che nessun pregiudizio deve sussistere nei confronti del padre, che tra l´altro, appena scontata la pena, si era subito attivato per cercare un posto di lavoro ed una dimora.
Nessun peso d´altronde, secondo la Suprema Corte, avrebbe mai potuto essere dato alla circostanza per cui, durante il periodo di carcerazione, il genitore predetto non avesse avuto cura dei figli rappresentando comunque l´alternativa dell´adozione una extrema ratio.
Nel convincimento della Sezione, è apparsa determinante anche una ulteriore circostanza di fatto, rappresentata dall´inizio di una convivenza stabile tra il padre e una donna, pur se a lui non unita da vincolo matrimoniale.
Sentenza allegata
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