La Corte di cassazione dà una stretta sulla personalizzazione dei risarcimenti del danno biologico: secondo la sentenza 21939/2017, depositata ieri dalla Terza sezione civile, il giudice può stabilire un importo superiore a quella previsto dalle consuete tabelle solo se precisa le peculiarità del caso in esame, che sono solo quelle legate all´«irripetibile singolarità dell´esperienza di vita individuale». La peculiarità c´è solo se le conseguenze del danno superano quelle "ordinarie" già previste e "compensate" dalla liquidazione forfettizzata dalle tabelle.