Di Redazione su Martedì, 02 Aprile 2019
Categoria: Leggi dello Stato

Castrazione chimica, tramonta l'idea di Giulia Bongiorno, non se ne farà nulla

Castrazione chimica si, anzi no. Finisce con un nulla di fatto l'idea lanciata da Matteo Salvini e fatta propria dal ministro Giulia Bongiorno per i responsabili di reati di violenza sessuale. Proprio la Bongiorno si era detta d'accordo: "Per questo abbiamo presentato alla Camera un emendamento per inserire la possibilità di subordinare la sospensione della pena ad un trattamento terapeutico o farmacologico inibitorio della libido". La Lega, aveva sottolineato il ministro, "sostiene questa misura da tempo, anzi è uno dei motivi, con la legittima difesa, che mi ha fatto avvicinare alla Lega". I grillini "hanno inserito nuove norme sulla violenza sessuale, noi su questo argomento. La norma non è nel contratto. Mi auguro che si trovi un'intesa".

 La castrazione chimica, aveva detto Giulia Bongiorno rispondendo alle perplessità del ministro della Difesa Elisabetta Trenta, non è certo una castrazione fisica ma un trattamento praticabile alla ricorrenza di alcuni presupposti, quali il consenso informato, la richiesta del reo e la non irrevocabilità del medesimo trattamento.

Ma tali elementi non hanno convinto il MoVimento 5 Stelle che, tramite i propri rappresentanti al governo, hanno fatto sapere di non essere assolutamente d'accordo e che un'intesa, su questo punto, sarebbe stata impossibile. Tanto è bastato poche ore fa a far dichiarare al Ministro della Pubblica Istruzione che non se ne farà nulla.