Di Redazione su Venerdì, 06 Ottobre 2017
Categoria: Istituzioni

Violentata in guardia medica, pm Zuccaro contro Rai e giornali: "Fake news derubricazione, Ordine intervenga"

È una fake news, una notizia inventata di sana pianta, quella secondo cui nei confronti del responsabile della violenza sessuale perpetrata ai danni di una dottoressa siciliana mentre, nottetempo, era intentaa prestare la propria opera professionale nei locali della guardia medica del Comune di Trecastagni, il giudice avrebbe "derubricato" il reato ascritto da violenza sessuale, appunto, ad infortunio sul lavoro.
È un fiume in piena, il procuratore della Repubblica di Catania, Carmelo Zuccaro, che, con una propria nota inviata al presidente dell´Ordine nazionale dei giornalisti, ha sentito il bisogno di fare luce intorno a questo incredibile svarione posto in essere da quotidiani della carta stampata, da agenzie di stampa, da giornali online e perfino da siti giuridici, ma del tutto inesistente e, peraltro, impossibile: «A prescindere che non esiste nel nostro codice penale nessun reato rubricato come "infortunio sul lavoro", ma piuttosto il reato di lesioni personali (dolose o colpose) - scrive il magistrato - i reati contestati all´indagato dal Pm e confermati dal Gip nell´ordinanza cautelare in carcere sono quelli di violenza sessuale aggravata (perché commessa in danno di incaricato di pubblico servizio), di sequestro di persona, di lesioni volontarie pluriaggravate e di danneggiamento».
Nella lettera, della quale da notizia il Quotidiano La Sicilia di Catania, "il Procuratore cita la pagina del "Tempo.it" che il 30 settembre ha pubblicato l´articolo «Catania, dottoressa stuprata in guardia medica: non violenza ma infortunio sul lavoro. Derubricata l´aggressione al medico siciliano»; e la notizia su Rainews.it, del 1 ottobre, dove è nel testo dell´articolo, tra l´altro, è scritto:
«E´ stata derubricata dal giudice come incidente sul lavoro la violenza sessuale subita da una dottoressa mentre entra in servizio alla guardia medica di Trecastagni...».
«Il grave travisamento dei fatti dagli autori di questi articoli online non è certamente emblematico del quotidiano scrupoloso sforzo prodotto dai giornalisti professionisti per accertare i fatti, verificare le fonti e così offrire un´informazione corretta».
Poiché «tali "scorribande mediatiche" vanno in direzione contraria», il magistrato auspica «un incisivo intervento da parte degli Ordini competenti per impedire la diffusione di notizie false che alimentano sui social network polemiche ingiustificate nei confronti di magistrati che compiono giornalmente con serietà il proprio dovere».
«Il grave fatto di violenza - ribadisce il procuratorè stato perseguito dalla magistratura con il giusto rigore e il dovuto rispetto per la persona offesa. Ogni diversa notizia pubblicata deve essere obbligatoriamente rettificata nei termini sopra specificati».