Di Redazione su Sabato, 23 Dicembre 2017
Categoria: Avvocatura, Ordini e Professioni

Un avvocato scrive a babbo Natale: "Dona un cervello al ministro, dignità alla classe forense e a me un fegato nuovo"

Natale, tempo di auguri e di letterine a Babbo Natale.
Dal web eccone una scritta da un avvocato. Immaginaria ma con il cui contenuto si può in linea di massima concordare.

Post scriptum:
Questa lettera è stata condivisa in alcuni gruppi di associazioni forensi. Da qui, sono partite alcune integrazioni, riportate tra parentesi come addende al testo originario precisando le generalità del Collega che ne è stato l´autore. Chiamiamola una lettera in progress.
Eccola:

Caro Babbo Natale,
ti scrivo in nome e per conto di nessun altro se non di me medesimo per significarti quanto segue.
Come a te già noto, quest´anno non sono stato per nulla buono e spesso ho perso la pazienza compiendo anche azioni di cui mi pento.

Ciò nonostante ci tengo altresì precisare che la responsabilità per le predette azioni non è imputabile in via esclusiva allo scrivente, ma ad un concorso di cause che, come minimo, configurano una responsabilità solidale ex art. 2055 cod. civ.

Invero, quasi sempre le mie arrabbiature sono scaturite da file chilometriche in Tribunale, nonché dall´ignoranza di gente che la laurea l´ha acquistata al supermercato, dai costi delle cause in perenne aumento, da fascicoli perduti e riforme legislative che definire demenziali è puramente eufemistico.

Mediazione e negoziazione per me rimangono sinonimi di minzione, mentre il processo telematico – che fa perdere solo tempo e ha trasformato migliaia di giuristi in tecnici informatici ( sic!) – mi ricorda sotto diversi profili la corazzata potemkin.

Questo è quel che chiedo
Per questi motivi, caro Babbo Natale, ti chiedo solo di donare un cervello al Ministro della Giustizia Andrea Orlando, un po´ di dignità alla classe forense e a me un fegato nuovo.

(Di donarmi, oltre ad un fegato nuovo, pure un cuore d´acciaio per superare e sopportare le mille storture della giustizia e di donare, sempre se puoi, la capacità ai giudici di comprendere che la liquidazione delle spese non è pura teoria per l´avvocato ma giusto riconoscimento del lavoro svolto.

Inoltre, se ti trovi a incrociare per la tua strada i delegati alla Cassa e al Consiglio Nazionale Forense non ti azzardare a dargli un passaggio con la tua slitta: quelli vanno veloci e non rispettano i limiti imposti per legge e non si mettono neanche la cintura di sicurezza solo che in caso di sinistro le ammaccatture le paghiamo noi poveri avvocati. Ti auguro ogni bene e spero che tu possa leggere questa nostra lettera e nostra supplica. PS In caso trovi un donatore per un fegato nuovo ti scongiuro di dirmi se il donante è un polticante. In questo caso, rifiuterei il trapianto: addenda di Giovanna Bellizzi)

(Dona loro, ai Signori delegati, oltre che al pane, anche un robusto companatico, si che non debbano chiedere a noi, che a stento paghiamo le nostre tasse, di tassarci ulteriormente per assicurar loro ricche prebende per i servizi a noi prestati e perfino diarie faraoniche per un soggiorno adeguato al loro prestigio nella Capitale: addenda di Mario Bianchi)

(Donaci anche decisioni non inquietanti ma rispettose del codice italiano. Che non si applichi più la forma di giustizia sommaria ed affidato al caso: addenda di Daniele Razzante).

(Donaci anche una nuova e giusta riforma previdenziale: addenda di Rosita Imperiale) e (uno scatto d´orgoglio alla classe forense - e non parlo dei "baroni" - che si sta facendo mettere i piedi in testa da tutti da troppo tempo: addenda di Alessandra Armento).

(Dona ai tanti giovani che nei giorni scorsi anno partecipato agli scritti per l´abilitazione all´esercizio della professione la consapevolezza di capire, senza rinunciare alle loro passioni, che senza riforme l´avvocatura è una strada che per quasi tutti loro sarà inaccessibile, così che essi possano scegliere lucidamente se intendono percorrerla fino in fondo senza, dopo, andare incontro a cocenti delusioni. E dona ai tanti avvocati che, dopo tanti anni di esercizio onorato della professione, hanno dovuto abbandonare la toga a causa di una situazione insostenibile, di poter serenamente affrontare la vita venendo incontro alle esigenze della propria famiglia: addenda di Sonia Raimondo).

Tanto premesso, nel prometterti che – se mi porterai i suindicati regali senza ritardo alcuno – non provvederò a costituirti in mora, colgo l´occasione per salutarti di cuore (raccomandandoti tuttavia, in ultimo, di portare non doni ma solo carbone e rovina ai giudici corrotti, che per un pugno di spiccioli vendono le proprie sentenze e prestano i propri favori a familiari o cricche e a tutti quelli che speculano per interesse economico sulla pelle degli avvocati o di coloro che aspirano a diventarlo: dai venditori di crediti professionali a buon mercato, agli organnizatori di corsi fantasma e di scuole farlocche: addenda di Paolo Corsini).

Con salvezza di ogni diritto ed azione.
Me medesimo.