"Ho scelto di uccidere lui perché aveva un'aria felice. Non ci sono parole. Farò di tutto perché la famiglia del povero Stefano ottenga Giustizia". Questo il messaggio comparso sulla pagina Facebook del Ministro dell'Interno, Matteo Salvini.
"Volevo uccidere un ragazzo per avere una buona risonanza, se avessi scelto un quarantenne poi non ne avrebbe parlato nessuno". È ormai delineato il movente - se di movente si può parlare - che ha condotto all'omicidio del giovane da parte di Said Machaouat, il 27enne, italiano a dispetto del suo nome, che ha confessato di avere ucciso Stefano Leo, il 33enne accoltellato alla gola il 23 febbraio ai Murazzi.
Quella mattina, poco prima di compiere l'omicidio, Said ha comprato i coltelli in un supermercato di via Borgaro. "Erano colorati - ha detto ai militari - con il simbolo della Svizzera, sono costati dieci euro. Li ho gettati via tenendone soltanto uno, il migliore per quello che avevo deciso di fare".Da via Borgaro il giovane ha raggiunto piazza Vittorio Veneto e la passeggiata sul lungo Po, dove ha ucciso Stefano Leo.
"Ho aspettato che passasse quello giusto, in realtá non sapevo neppure io chi stessi aspettando. Gli sono andato dietro e l'ho colpito impugnando il coltello con la mano sinistra. Mi sono girato e ho visto che faticava a respirare. Siamo saliti insieme percorrendo i gradini che portano alla strada, lui si è accasciato mentre io sono andato via camminando velocemente".