Di Redazione su Giovedì, 08 Marzo 2018
Categoria: Donne

Tu che rinasci dalle ceneri dei tuoi dolori.... Lo psicoterapeuta ad ogni donna

Magistrato Onorario presso la Corte di Appello di Catania, ma soprattutto psicologo e psicoterapeuta, Carmelo Impera, autore di questa riflessione, è una persona straordinaria. Tutto per il prossimo: la Comunità da lui fondata ad Ispica (RG), Oasi don Bosco, offre accoglienza a minori abbandonati, italiani e stranieri. Ogni fine settimana, questa Pagina ospiterà una sua rubrica. Da leggere ed ascoltare con il cuore.
Nulla è più bello di una donna in rinascita! Più di una rosa in primavera, più di un tramonto d´estate, più del volo di una rondine, la cosa meravigliosa in assoluto è quando una donna decide di ricominciare. L´energia che libera è meravigliosa. La bellezza che emana è impareggiabile. La scia di luce che lascia dietro a sè è indescrivibile.
Quando una donna si rimette in piedi dopo una caduta e torna a sorridere, tutto intorno a lei rinasce.
Il volto di una donna è il volto stesso della Speranza. Nulla per lei può finire. E anche quando dice: "per me è finita", quando è esausta e sente di non farcela più, l´universo non ci crede e si allea con lei per rimetterla in piedi e risollevarla.
No, non è mai finita per una donna! È "fenice" per antonomasia. Risorge sempre. Rinasce continuamente dalle ceneri dei suoi dolori e delle sue ferite. Il suo corpo è pieno di cicatrici, che come indelibili segni del tempo, le ricordano i mille coltelli che l´hanno ferita e le mille pelli che, per sopravvivere e ricominciare, ha dovuto indossare.
Una donna sa rialzarsi sempre, anche quando lei stessa non ci crede e il suo cuore ha deciso di non farlo più.
Stamattina voglio parlare a te, donna del presente e pegno di futuro. Parlo a te, che stai vivendo quel dolore grande, che pensi di non farcela perché questo periodo sembra non finire più, che stai trascinando la tua esistenza dentro una situazione troppo difficile, che ogni mattina ti svegli e senti che affrontare la giornata è come superare un terribile esame.
Parlo a te, che sei rigida ed esigente, implacabile arbitro di te stessa, a te che, da come il tuo uomo ti guarda, decidi se sei all´altezza o se ti devi condannare. A te che ogni giorno ti scruti e ti ridiscuti, ti analizzi e ti colpevolizzi, come un´eterna novizia di un percorso mistico che sembra non finire mai.
Parlo a te, distrutta da una storia impossibile, che col tuo uomo hai paura persino di dormirci, che sei terrorizzata da una situazione che ti toglie l´aria, che ti senti intrappolata dentro un´invisibile gabbia dorata. A quell´uomo hai regalato la tua anima ed è passato tanto tempo, e ne hai buttata talmente tanta di anima, che oggi ti cerchi dentro lo specchio e non ti vedi più, non ti riconosci, non sai più chi sei diventata.
Anche a te che da tempo non flirti più con nessuno, che hai spento il cuore e vivi nel terrore che qualcuno s´infiltri nella tua vita per ricominciare l´opera di devastazione. Non farti risucchiare dalle sabbie mobili del rimpianto e non bloccare i tuoi passi dentro il cemento armato della rassegnazione.
Dovunque sei e in qualsiasi modo stai, ascoltami...
A te che sei stanca e rassegnata, provata e disillusa, voglio ricordare che il tuo cognome é "speranza", "bellezza", "primavera", "vita"...
A te chiedo di chiudere un attimo gli occhi e respirare. Contatta la forza che c´è in te e ricomincia a "sentirti". Ti chiedo di credere in te stessa e rafforzare i tuoi confini. Non permettere più a nessuno di varcare la terra della tua libertà e calpestare i meravigliosi fiori colorati della tua dignità.
Lo so che sei stanca, ma promettimi che non ascolterai più le critiche nefaste di chi pensa solo a svalutarti, che la smetterai di sentirti in colpa e giustificarti, che da oggi allontanerai chi non ti ama così come sei e vuole cambiarti, e che non indosserai più "pelli non tue" pur di tenerti stretta chi non ti ha mai meritata.
E smettila di raccontarti "balle" e dirti: "sto bene così... questo è il mio destino... va bene così... sto meglio così". L´universo trema quando ti rassegni e il cielo piange quando ti sente parlare in quel modo.
Hai pianto così tanto che la sorgente del tuo cuore si è quasi inaridita. Hai pianto sola sul tuo letto, chiusa in bagno, mentre camminavi in una strada affollata, con la tua amica che sa, abbracciando teneramente il tuo cane... quante lacrime! Fino a quella sera che hai preso la macchina e sei scappata, guidando per ore e sperando che il buio della notte ti asciugasse le lacrime e ti lenisse le ferite.
E poi hai cercato, hai scavato, hai parlato. Quante parlate, troppe parole! Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori quella radice di dolore lunga troppi metri e cercare di dare un senso al tuo viaggio umano. Sei andata giù forte con la ruspa, fin nei meandri più reconditi della tua storia, a due, a quattro mani, tirando fuori migliaia di tasselli come dentro un puzzle infinito e inestricabile.
Adesso basta! Ora è il tempo favorevole. Ora inizia tutto... ricomponi tutti i tuoi pezzi sparsi per terra e spazza quei coriandoli grigi del tuo dolore. Perché sei donna, ed una donna sa ricominciare sempre, ha dentro un istinto che la trascina avanti, un desiderio che la spinge ad essere sempre "altro", "oltre", "altrove". Parte ora il tuo cantiere migliore. Tutti devono vedere e leggere quel cartello: "Attenti: lavori in corso, il cantiere è aperto, stiamo lavorando per noi e per voi, perché l´universo torni presto a sorridere".
Da oggi non sei più quella di prima. Respira e guardati. Ci sono parole dopo le quali, nulla è più come prima. Adesso ti serve una nuova una strategia, dovrai inventarti una nuova primavera per questa prossima te! Ti toccherà conoscerti di nuovo, riconoscerti e ripresentarti a te stessa. Non puoi più essere quella di prima. Prima della devastazione. Prima delle lacrime. Prima della ruspa. Adesso sei una creatura nuova. Più consapevole è più bella!
Spero di poter riaccendere oggi il tuo entusiasmo. Lasciati raggiungere, lasciati parlare e, se riesci, lasciati andare.
Innamorati di te. Ritorna a camminare. Riprendi il sacro viaggio della tua meravigliosa femminilità. E non guardare le rughe, nè le cicatrici...
Non avere fretta. Riparti piano, in silenzio, senza proteste e proclami. Riparti da te. E´ un´avventura meravigliosa ricostruire te stessa. La più grande. Non importa da dove parti, ciò che conta è verso dove guardi. Non è importante da cosa cominci, se dal colore delle tende o dal taglio dei capelli. Ciò che mi sta a cuore è che tu ti riprenda la tua vita e torni a sorridere. Il tempo non è tanto. Sbrigati!
Anche se ho sempre ringraziato il mio Dio per essere nato uomo, ti ho sempre ammirata donna forte e coraggiosa, donna in attesa, donna in rinascita... per il tuo meraviglioso modo di gridare al mondo "sono nuova", nonostante il dolore, con la tua gonna colorata e i mille freschi riccioli biondi. La tua presenza nella mia vita è sempre stata foriera di forza e di luce, da mia madre in poi, nelle mille donne che ho incontrato ed amato, nelle albe, nel sole, nel sorriso del tuo continuo rinascere. Sei una ricchezza impareggiabile, per chi ti incontra e per te stessa, per chi sa apprezzarti e sentirti dono per la sua vita. Sei la primavera dopo un lungo inverno, come questo che finalmente ci stiamo lasciando alle spalle...
Arrivi sempre, come la gioia, quando l´anima meno se l´aspetta!
P.S. Ci sono anche donne "malate" purtroppo, donne presuntuose, ciniche, narcisiste, affette dalla "sindrome di Eva", che declassano il femminile e ne deturpano la bellezza. Mi infastidisce tremendamente incontrarle e, per motivi di lavoro, purtroppo, averci a che fare... Dio parli ai loro cuori, le faccia tornare in sè e le trasformi presto, di nuovo, in "donne"!