Di Redazione su Martedì, 26 Settembre 2017
Categoria: Attualità

Tribunale Federale condanna Agnelli e Juve: "Rapporti illeciti con ultrà" ma li assolve da accusa infamante

Un anno di inibizione per il presidente della Juventus Andrea Agnelli e due ammende, una per lui e l´altra per la Juventus ma, nel giorno più difficile, una assoluzione dalla imputazione più infamante.

Dopo una lunga attesa, e una istruttoria piuttosto complessa, l´organo giudicante sportivo, il Tribunale federale, ha emesso ieri sera il verdetto che nei giorni a seguire certamente provocherà una ridda di discussioni, ma, nel bene come nel male, costituirà un sicuro precedente, al termine del processo che ha riguardato i presunti rapporti tra la Juventus, in persona del suo Presidente, e il mondo degli ultrà.

Le tesi della Procura sportiva sono state in larga parte recepite, e in loro accoglimento Agnelli e la Juventus condannati. Secondo il tribunale, non sussiste «la invocata estraneità del presidente» «poiché il tenore della istruttoria e la indubbia frequentazione dirigenziale con gli altri deferiti, unitamente al lunghissimo lasso temporale [...] (ben 5 stagioni sportive) ed alla cospicua quantità di biglietti e di abbonamenti concessi illegittimamente» non assecondano le tesi della difesa.

Ed ancora, «non è fatto mistero che l´intero management fosse votato a ricucire i rapporti con gli ultrà e ad addolcire ogni confronto con il club al punto da favorire concretamente ed espressamente le continue richieste di agevolazioni così da rendersi disponibili a scendere a patti pur di non urtare la suscettibilità dei tifosi, il cui livore avrebbe comportato multe e sanzioni alla Juventus».

Insomma, indiscutibile che «Agnelli, con il suo comportamento abbia agevolato e, in qualche modo avallato, o comunque non impedito le perduranti e non episodiche condotte illecite» dei suoi collaboratori «al dichiarato dine di mantenere i rapporti con la tifoseria».

Al termine di questa giornata sicuramente tra le più difficili del suo percorso sportivo, il presidente della Juventus e il club bianconero sono stati invece assolti dall´accusa più grave più infamante, quella di essere a conoscenza della natura ndranghetista di alcune frange degli ultrà bianconeri.
Dominello, ha accertato il tribunale, si era presentato al presidente e ai dirigenti della Juventus come uno sportivo dichiara fede bianconera, celando lo spessore criminale che contraddistingueva i suoi comportamenti. Ed il presidente era sicuramente ignaro di chi fosse il malavitoso.