Di Redazione su Venerdì, 23 Giugno 2017
Categoria: Istituzioni

Toghe e politica, ex deputato del Pd verso la guida del Tribunale di Pordenone. E il Csm si spacca

Al plenum del Csm c´è stata polemica sulla proposta della maggioranza della Quinta Commissione di nominare Lanfranco Tenaglia alla guida del tribunale friulano

È polemica sulla nomina del nuovo presidente del Tribunale di Pordenone. Il candidato Lanfranco Maria Tenaglia attualmente è in servizio al Tribunale per i minorenni di Venezia, ma per otto anni ha fatto il parlamentare con la toga del Pd: è stato anche ministro della Giustizia nel governo-ombra di Walter Veltroni. Ha ripreso a fare il magistrato dopo la mancata rielezione in Abruzzo. Proprio per questo suo passato, al plenum del Csm ci sono stati contrasti sulla proposta della maggioranza della Quinta Commissione di nominare Tenaglia presidente del tribunale friulano.

In Commissione Tenaglia ha ottenuto i voti di laici e togati di sinistra e della corrente di centro Unicost. Mentre i laici di centro-destra e i togati di Magistratura Indipendente hanno sostenuto Licia Marino, che è già in servizio al tribunale di Pordenone come presidente di sezione. Ed è stato proprio lo schieramento di minoranza oggi in plenum a dare battaglia. E´ una nomina "inopportuna" ha sostenuto il laico di Ncd Antonio Leone, facendo notare il paradosso di proporre per il vertice di un tribunale chi ha svolto il ruolo di responsabile giustizia del Pd mentre "ci sono magistrati che sono sotto accertamenti disciplinari per la loro attività politica e appartenenza ad un partito".

Una chiara allusione al caso del governatore della Puglia Michele Emiliano che a breve tornerà davanti alla Sezione disciplinare del Csm per essersi candidato alla segreteria nazionale del Pd, senza aver lasciato la magistratura. "Tenaglia è stato parlamentare per otto anni, responsabile giustizia del PD e proposto anche dal governo per la nomina a consigliere di stato" ha ricordato Claudio Galoppi (Magistratura Indipendente, che ha parlato di "incoerenza" della linea politica di Area (il cartello delle correnti di sinistra della magistratura), "che prima demonizza i magistrati che sono stati fuori ruolo per incarichi politici e poi propone Tenaglia".

La candidata di minoranza
Una polemica rilanciata anche da altri esponenti dello schieramento a favore della candidata di minoranza. Alla fine però si è deciso di rinviare la discussione alla prima seduta utile, in calendario a luglio, su proposta di uno degli esponenti di Area, Antonello Ardituro. "Serve un approfondimento, c´è l´esigenza di una riflessione laica sulla questione", è stata la sua tesi condivisa dalla maggioranza dei consiglieri.
Fonte: Red Tiscali