Di Redazione su Domenica, 20 Ottobre 2019
Categoria: I padri della psiche

Sigmund Freud: l'illusione non è il delirio, può trasformarsi in realtà

Sigismund Schlomo Freud, noto come Sigmund Freud, (Freiberg, 6 maggio1856Hampstead, 23 settembre1939) è stato un neurologo, psicoanalista e filosofoaustriaco, fondatore della psicoanalisi, sicuramente la più famosa tra le correnti teoriche e pratiche della psicologia.

Freud è noto per aver elaborato una teoria scientifica e filosofica, secondo la quale i processi psichici inconsci esercitano influssi determinanti sul pensiero, sul comportamento umano e sulle interazioni tra individui. Di formazione medica, tentò di stabilire correlazioni tra la visione dell'inconscio, rappresentazione simbolica di processi reali, e delle sue componenti con le strutture fisiche della mente e del corpo umano, teorie che hanno trovato parziale conferma anche nella moderna neurologia e psichiatria.

Nella psicoanalisi l'impulso sessuale infantile e le sue relazioni con il rimosso sono alla base dei processi interpretativi. Molti dissensi dalle teorie di Freud, e quindi indirizzi di pensiero alternativi (Adler, Jung e altri) nascono dalla contestazione del ruolo, ritenuto eccessivo, riconosciuto da Freud alla sessualità.

In un primo momento si dedicò allo studio dell'ipnosi e dei suoi effetti nella cura di pazienti psichiatrici, influenzato dagli studi di Joseph Breuer sull'isteria, in particolare dal caso Anna O. (ossia Bertha Pappenheim, futura fondatrice dei movimenti di assistenza sociale e di emancipazione femminile), al quale s'interessò sulla base delle considerazioni di Charcot, che individuava nell'isteria un disturbo della psiche e non una simulazione, come ritenuto fino ad allora. Dalle difficoltà incontrate da Breuer nel caso, Freud costruì progressivamente alcuni principi basilari della psicoanalisi relativi alle relazioni medico-paziente: la resistenza e il transfert.

Di questo periodo furono le intuizioni che formano il nucleo della psicoanalisi: il metodo d'indagine mediante l'analisi di associazioni libere, lapsus (da cui il lapsus freudiano), atti involontari, atti mancati e l'interpretazione dei sogni, e concetti come la pulsione (Eros e Thanatos), il Complesso di Edipo, la libido, le fasi dello sviluppo psicosessuale e le componenti dell'inconscio e della coscienza: Es, Io, Super-Io, in sintesi: Es è il subconscio istintivo, primordiale, derivante dalla natura umana e spinto dalle pulsioni sessuali, Io rappresenta la parte emersa, cosciente (secondo Freud situato nella corteccia cerebrale), Super-Io una super-coscienza maturata dalla "civilizzazione" dell'uomo, il codice di comportamento (questa suddivisione richiama certe teorie neuroscientifiche come il Triune Brain).

Le idee e le teorie di Freud - viste con diffidenza negli ambienti della Vienna del XIX secolo - sono ancor'oggi dibattute, non solo in ambito medico-scientifico, ma anche accademico, letterario, filosofico e culturale. Molti hanno messo in discussione l'efficacia terapeutica della psicoanalisi. Di questo fatto, lo stesso Freud era probabilmente consapevole, affermando che la psicoanalisi era una valida terapia, ma sarebbe poi stata superata da altre teorie della mente più raffinate ed evolute:

«L'avvenire forse ci insegnerà ad influenzare direttamente, con speciali sostanze chimiche, le quantità d'energia e la loro distribuzione nell'apparato psichico (...) probabilmente il futuro stabilirà che l'importanza della psicoanalisi come scienza dell'inconscio oltrepassa di gran lunga la sua importanza terapeutica.

 L'illusione non è la stessa cosa di un errore, e non è necessariamente un errore. L'opinione di Aristotele secondo la quale i parassiti si svilupperebbero dal sudiciume – opinione che è ancora quella degli ignoranti – era un errore; allo stesso modo era erronea l'opinione sostenuta da una generazione di medici secondo cui la tabe dorsalis sarebbe la conseguenza degli eccessi sessuali. Sarebbe improprio chiamare illusioni questi errori. Fu invece un'illusione quella di Colombo che credeva di avere scoperto una nuova rotta per le Indie. Il contributo del suo desiderio a questo errore è infatti assai evidente. Ancora, può venir designata come illusione l'affermazione di certi nazionalisti in base alla quale gli Indogermani sarebbero l'unica razza capace di civiltà, o la credenza, che solo la psicoanalisi ha distrutto, secondo cui il bambino è un essere privo da sessualità. Caratteristico dell'illusione è il suo derivare dai desideri umani; sotto questo profilo essa si avvicina alle idee deliranti note alla psichiatria; differisce tuttavia da queste, a prescindere dalla più complicata struttura dell'idea delirante. In quest'ultima l'elemento essenziale che mettiamo in rilievo è la contraddizione rispetto alla realtà; l'illusione, invece, non necessariamente è falsa, cioè irrealizzabile o in contraddizione con la realtà. Una ragazza borghese può ad esempio concepire l'illusione che un principe la chiederà in sposa. E' un evento possibile, che in alcuni casi si è verificato. Che il Messia verrà e fonderà l'età dell'oro è assai meno verosimile; a seconda dell'atteggiamento personale di chi giudica, questa credenza verrà classificata come illusione o come qualcosa di analogo a un delirio.

Non è facile trovare esempi di illusioni che si sono realizzate; tuttavia quella degli alchimisti di poter trasformare tutti i metalli in oro potrebbe essere uno di questi esempi. Il desiderio di aver moltissimo oro, quanto più oro possibile, si è assai smorzato a causa del nostro attuale modo di concepire le cause determinanti della ricchezza; tuttavia la chimica non considera più impossibile la trasformazione dei metalli in oro. Diciamo dunque che una credenza è un'illusione qualora nella sua motivazione prevalga l'appagamento di desiderio, e prescindiamo perciò dal suo rapporto con la realtà, proprio come l'illusione stessa rinuncia alla propria convalida.

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