Tiene banco, in queste ore, la questione della consultazione online lanciata dal Movimento 5 Stelle per decidere se i parlamentari debbano o meno concedere l'autorizzazione al tribunale di Palermo di procedere nei confronti di Matteo Salvini, e sulla consultazione si abbatte, come un fulmine a ciel sereno, una espressione criptica del fondatore Beppe Grillo.
Tutto era stato preparato con cura. "Non è - si spiega - il solito voto sull'immunità. Di quei casi si occupa l'art. 68 della Costituzione, e su quelli il M5S è sempre stato ed è inamovibile: niente immunità, niente insindacabilità. Questo è un caso diverso: stiamo parlando dell'art. 96 della Costituzione. E' un caso senza precedenti perché mai in passato la magistratura ha chiesto al Parlamento di autorizzare un processo per un ministro che aveva agito nell'esercizio delle sue funzioni".
Il quesito della consultazione online recita: "Il ritardo dello sbarco della nave Diciotti, per redistribuire i migranti nei vari Paesi europei, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato? - Sì, quindi si nega l'autorizzazione a procedere - No, quindi si concede l'autorizzazione a procedere".
Ma ecco Grillo che, a poche ore dalla consultazione twitta: "Se voti Si vuol dire No. Se voti No vuol dire Si. Siamo tra il comma 22 e la sindrome di Procuste!", ironizza Beppe Grillo in un tweet.
Un attimo, ed è ansia. Si susseguono le interpretazioni, secondo la maggior parte dei media Grillo avrebbe voluto lanciare un preciso messaggio, criticando il quesito o addirittura dissociandosi dalla consultazione. Nessuno, o quasi nessuno, cerca di interrogarsi su Procuste e Comma 22. Noi ci abbiamo provato.
Procuste era un brigante, un sadico esso si appostava lungo la via tra Eleusi ed Atene dove aggrediva viandanti e malcapitati. Il mito parla dei due letti che il protagonista possedeva, uno molto grande l'altro molto piccolo. Procuste, una volta catturata la sua vittima, l'adagiava su uno dei due letti. Se la persona era di statura alta lo disponeva sul letto piccolo e lo rendeva delle dimensioni adatte tagliando testa o gambe. Viceversa, se la sfortunata preda, era di bassa statura lo legava al letto più grande smembrandolo nel tentativo di allungarlo.
Nicholas Taleb, in un proprio libro, ha parlato del mito di Procuste, ed è molto probabile che il proprio il concetto espresso in questo testo abbia potuto fare da ispirazione al concetto espresso oggi da Beppe Grillo, insieme all'altro riferimento, quello ad un romanzo poco conosciuto, Comma 22, di Heller: "Chiunque è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di guerra, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di guerra non è pazzo".
Quindi? Quindi lasciamo ai lettori le conclusioni. Di sicuro, la consultazione on line potrebbe essere un modo per esentare i parlamentari da una missione di guerra, cioè da un voto diretto al Senato che prescinda dalla conoscenza dell'orientamento dei miei tanti, ma, appunto, chi chiede di essere esentato dalle missioni di guerra non è un pazzo, quindi la consultazione potrebbe rispondere ad una certa ragionevolezza.
Ma ecco spuntare, a questo punto, il letto di Procuste, che secondo quell'autore al quale abbiamo fatto un riferimento altro momento che la volontà di ridurre la complessità di una persona ad uno schema unico, secondo una configurazione marcatamente coercitiva. Insomma, esiste un gap irriducibile tra la ricchezza multiforme di ciascuna persona con le propensioni naturali individuali, e la rigidità del sistema, con le sue regole il suo quadro di compatibilità. Da qui la necessità di una sorta di operazione di adattamento dell'individuo alla rigidità del sistema. Ed è proprio qui che le opinioni possono dividersi, o addirittura divaricarsi, a seconda che si ritenga o meno questa operazione di adattamento virtuosa o no.
Ma probabilmente bisogna propendere per la prima alternativa, ed in tal senso Grillo ha voluto lanciare un messaggio rassicurante rispetto alla consultazione, senza tuttavia esprimersi nel merito della stessa.