Di Redazione su Mercoledì, 05 Aprile 2017
Categoria: Leggi dello Stato

Scuola primaria, esami maturità e formazione docenti, dopodomani CdM: ecco come cambierà la scuola italiana.

Le otto deleghe «Buona Scuola» verso il Cdm di venerdì: alla primaria bocciatura solo in casi eccezionali.
È corsa contro il tempo per portare le otto deleghe «Buona Scuola» sul tavolo del Cdm di venerdì 7 aprile: anche ieri ci sono stati una serie di incontri tecnico-politici per dirimere gli ultimi nodi sul tappeto.
Alle elementari bocciatura sì, ma solo in casi eccezionali.
Per quanto riguarda il Dlgs sulla valutazione si confermano le ultime anticipazioni: per essere ammessi agli esami di Stato finali (2018) bisognerà avere il sei in tutte le materie (come accade oggi), e non sarà più sufficiente la media del sei. Alla primaria rimarrà la bocciatura, ma solo in casi eccezionali (e dovrà essere motivata dagli insegnanti). Sempre nella primaria, i voti dovrebbero rimanere in numeri (stop quindi alle lettere). Ma anche qui l´ultima decisione sarà presa a ridosso, o dentro, il Cdm.
Maturità
Per quanto riguarda la nuova maturità, che debutterà nel 2018, non cambia molo: le prove diventano tre: due scritti (si elimina la terza prova, il "quizzone") e un colloquio orale. Oggi le prove scritte sono tre più il colloquio. Lo svolgimento delle attività di alternanza scuola-lavoro diventa requisito di ammissione, così come aver svolto le prove Invalsi (i cui esiti saranno certificati). Il nuovo esame sarà composto da: prima prova scritta nazionale che accerterà la padronanza della lingua italiana, seconda prova scritta nazionale su discipline caratterizzanti l´indirizzo di studi, colloquio orale che accerterà il conseguimento delle competenze raggiunte, la capacità argomentativa e critica del candidato, l´esposizione delle attività svolte in alternanza. L´esito dell´esame oggi è espresso in centesimi: fino a 25 punti per il credito scolastico, fino a 15 per ciascuna delle tre prove scritte, fino a 30 per il colloquio. Con il Dlgs il voto finale resta in centesimi, ma si dà maggior peso al percorso fatto nell´ultimo triennio: il credito scolastico incide fino a 40 punti, le due prove scritte incidono fino a 20 punti ciascuna, il colloquio fino a 20 punti.
Tra i nodi ancora da sciogliere c´è il regime transitorio in vista del decollo della nuova formazione iniziale dei prof: qui va superato lo scoglio Mef che ha chiesto numeri precisi su future assunzioni/stabilizzazioni e concorsi "agevolati".
*scritto da Claudio Tucci, pubblicato su Sole24Ore Scuola 5.4.17