Di Redazione su Venerdì, 10 Giugno 2016
Categoria: Giurisprudenza Cassazione Penale

Saluto romano, riporta a fascismo e intolleranza, reato in sè, non richiesta violenza

Il "saluto fascista" è una manifestazione che rimanda all´ideologia fascista e a valori politici di discriminazione razziale e di intolleranza. La sentenza n. 20450/2016.
Si è conclusa una lunga querelle giudiziaria che ha coinvolto alcuni tifosi per aver fatto dagli spalti - all´incontro di calcio Italia-Georgia, svoltosi a Udine il 10/09/2008 valido per la partecipazione ai campionati mondiali di calcio - il "saluto fascista", anche noto come "saluto romano", per tutta la durata dell´inno nazionale italiano, compiendo in tal modo una manifestazione esteriore tipica di un´organizzazione politica perseguente finalità vietate ai sensi dell´art. 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654.
Condannati in primo e secondo grado per il reato previsto dalla legge 25 giugno 1993, n. 205, a distanza di otto anni la vicenda giudiziaria si è definitivamente conclusa con la sentenza della Suprema Corte di Cassazione Sezione Prima Penale n. 20450/2016 (Presidente: Siotto - udienza: 8.3.2016).
I tifosi l´hanno scampata, ma solo perché la Cassazione ha rilevato che il reato contestato, essendo stato accertato il 10/09/2008, deve ritenersi estinto per intervenuta prescrizione, interamente decorsa alla data del 10/03/2015.
Nel merito, tuttavia, la Corte non ha mancato di sottolineare come correttamente i giudici di appello, avevano sostenuto che il "saluto fascista" o "saluto romano" costituisce una manifestazione che rimanda all´ideologia fascista e a valori politici di discriminazione razziale e di intolleranza, evidenziando che la fattispecie contestata non richiede che le manifestazioni siano caratterizzate da elementi di violenza, svolgendo una funzione di tutela preventiva.

Fonte: Il Quotidiano della p.a.