L'apologia del fascismo è ancora, nel nostro ordinamento un reato, previsto dall'art. 4 della legge Scelba, attuativa della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione, e la legge n. 645/1952 sanziona chiunque promuova od organizzi sotto qualsiasi forma, la costituzione di un'associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure chiunque pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche.
Quanto al "saluto romano", la giurisprudenza di merito e, particolarmente, di legittimità, è stata chiara, in particolare con la sentenza più recente, quella di 2 anni fa. Quel saluto non costituisce reato ed è consentito unicamente quando si tratta di commemorare i caduti, ma rientra nell'ambito applicativo della norma ed è assolutamente vietato in altre occasioni ed in tutti gli altri luoghi del vivere civile.
Certo, gli studenti di Cuneo che sono stati puniti per un saluto romano plateale a scuola donne avevano certo memoria non aveva concerto memoria storica, ed avrebbero potuto saperlo se, per ipotesi, qualcuno, tra i familiari e gli insegnanti, lo avessero raccontato. Così, invece, non è stato, ed il gruppo di minorenni si è preso una sanzione esemplare, studiare la Resistenza e le leggi razziali in modo da capire che il divieto di quelle saluto rappresenta qualcosa di più di una mera norma giuridica. La vicenda è riportata dal quotidiano Il Gazzettino ed è accaduta al liceo De Amicis di Cuneo, guarda caso città medaglia d'oro della Resistenza.
In occasione della giornata della memoria, nella quale si ricordano le vittime della Shoah, il gruppo esce dall'aula per la ricreazione, si dirige verso l'aula magna, si mette di fronte alla riproduzione di una foto raffigurante un plotone di SS ed in scena il saluto romano, facendo anche un video che, puntualmente, viene portato all'attenzione della preside. Risultato: sei giorni di sospensione dalle lezioni che però il gruppo non passerà tra smartphone e sale giochi. Una visita all'Istituto storico della Resistenza di Cuneo, una alla comunità Emmaus di Boves ed infine la terza, e più importante, al Sacrario della Madonna degli Alpini di Cervasca dove ogni anno le "penne nere" onorano i Caduti in guerra.