«La bellezza non è una taglia 38 e una quarta di reggiseno». È il videopost di Viviana Pezza, della classe IV del liceo Linguistico di Mondovì su Instagram, che in poche ore è diventato virale ammumulando migliaia e migliaia di visualizzazioni. Poche parole per esprimere un'idea rivoluzionaria in questo nostro contesto sociale, comunicandolo non agli adulti ma alle ragazze, alle sue coetanee. Una protesta contro quel bullismo web chiamato body shaming , e contro la moda che denigra le ragazze e i ragazzi con un fisico diverso da quello dei miti del cinema o della moda.
Viviana scrive e dice: «Troppe donne sono complessate per colpa di certi stupidi che associano l'idea di bellezza a una taglia 38 o a una quarta di reggiseno. La bellezza non è quello, non è essere alte 1,80 e con un fisico da grissini. Troppe donne cadono nel baratro, si ammalano e soffrono di anoressia o bulimia. E questo è ovviamente riferito anche ai ragazzi». Ed ancora: «In questi giorni ho visto su internet alcuni commenti raccapriccianti ed imbarazzanti sotto le foto di ragazze con un fisico normalissimo - scrive Viviana - così ho deciso di dire la mia. Ragazze, possiamo essere belle anche senza avere il fisico di Emily Ratajkowski e ragazzi non dovete essere tutti come Zac Efron per sentirvi accettati. I giudizi fanno male, possono portare a malattie ed in casi gravi al suicidio».
Il messaggio è stato ripreso su Facebook dal preside Bruno Gabetti: «Ottimo l'esempio della nostra Viviana che con queste riflessioni sulla "bellezza" femminile postate (spontaneamente) sui social, vuole mandare un messaggio positivo ai ragazzi, dimostrando una notevole maturità e un grande senso dell'impegno civico e sociale. Bravissima».
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