Di Redazione su Mercoledì, 07 Marzo 2018
Categoria: Dibattito Politico

Reddito di cittadinanza, ecco a chi spetterà e quali requisiti occorrerà possedere

Secondo il giudizio di molti, è stata una delle armi vincenti nelle recenti elezioni del MoVimento 5 Stelle, in particolare al sud, dove il numero di quanti vivono al di sotto della soglia di povertà è sensibilmente superiore al resto del paese. Ci riferiamo al reddito di cittadinanza, misura programmatica che il partito di Luigi Di Maio ha lanciato nel proprio programma non solo in realtà in occasione della campagna elettorale culminata nel voto del 4 marzo ma molto prima, quasi agli albori della nascita del MoVimento 5 Stelle.

Che la misura sia obiettivamente interessante, è dimostrato dal fatto che, anche nel corso della recente campagna elettorale, i competitors del MoVImento abbiano, in qualche misura, coniato degli interventi simili o analoghi al reddito di cittadinanza, mentre altri istituti di questo tipo sono presenti, anche da molti anni, negli ordinamenti di alcuni paesi europei ed extracomunitari.
Adesso, però, che la partita elettorale si è quasi interamente consumata, l´attenzione intorno a questa misura da parte di milioni di cittadine e cittadini è sensibilmente cresciuta. Se il MoVimento 5 stelle, con il suo capo politico Luigi Di Maio, dovesse entrare nella stanza dei bottoni - e questo dipenderà in larga misura dagli orientamenti del capo dello Stato ma soprattutto dalle convergenze che il movimento sarà in grado di determinare in Parlamento - è assolutamente indubbio che sarà chiamato, innanzitutto a porre mano alla misura promessa in campagna elettorale, e quindi di attuare una riforma, quella appunto del reddito di cittadinanza, che è stata in testa ai propri programmi.
Ma in cosa consiste il reddito di cittadinanza, chi ne potrà beneficiare e a quali condizioni?Cerchiamo di mettere un po´ d´ordine in una materia che è avvertita, da tantissimi italiani, come la più corrispondente alle proprie, reali, necessità.
Cominciamo con il dire che il reddito di cittadinanza targato Movimento 5 Stelle non è una misura assistenziale fine a se stessa, per come progettata dai vertici del movimento. D´altra parte, questo concetto è stato ripetuto fino alla nausea. Non si tratta, ha ripetuto più volte Luigi Di Maio, di concedere un contributo a chi decide di starsene seduto nel divano di casa ma a chi, attualmente privo di un lavoro e con un reddito comunque al di sotto della soglia di povertà, così come riconosciuta e quantificata dal nostro ordinamento, decide di mettere il proprio tempo, per non meno di 8 ore al giorno, a disposizione dello Stato. Solo in tal caso, egli potrà godere - ricorrendone tutti gli altri presupposti - del beneficio della corresponsione del reddito di cittadinanza, in misura piena per il primo anno, e poi, a decrescere, per il secondo anno ed eventualmente per i successivi, in quanto il meccanismo tende a determinare un effetto moltiplicatore delle opportunità del reperimento di un impiego da parte di un cittadino motivato e finalmente attivo.

I contorni e la funzione dell´istituto dell´Istituto sono stati peraltro oggetto di una sintetica dichiarazione del Garante del MoVimento 5 stelle, Beppe Grillo in un suo post del febbraio 2018: "Il reddito di cittadinanza [...] è previsto solo per chi è in un momento di bisogno e solo a condizione di accettare un lavoro proposto dai centri per l´impiego. Dopo un massimo di 3 proposte rifiutate, il reddito non viene più erogato. Il reddito di cittadinanza esiste già nella maggior parte dei Paesi Europei e non ha senso chiedersi se possa funzionare. Già funziona."
Cerchiamo adesso di capire, in modo estremamente sintetico, come funzionerà il reddito di cittadinanza, secondo quanto dichiarato in questa campagna elettorale.
Il reddito di cittadinanza, innanzitutto, è una misura rivolta, statisticamente, ad una platea di circa 9 milioni di italiani, a tutti coloro che vivono al di sotto della soglia di povertà, quantificata, secondo quanto stabilito dal nostro ordinamento, in un reddito di €780 al mese per persona. Si tratta di una misura transitoria e finalizzata al pieno inserimento della persona nei circuiti lavorativi, e alla sua piena disponibilità all´impiego. Si tratta, soprattutto e per quanto più interessa, di una misura che non potrà essere ottenuta - come denunciato dai competitors del Movimento nella campagna elettorale - qualora un soggetto, già occupato, si licenzi volontariamente dal proprio precedente rapporto di lavoro - né potrà essere sommata al reddito di cui comunque goda, a qualsiasi titolo, anche di pensione o di sussidio, la persona interessata.
Sotto questo profilo, è bene chiarire che la funzione del reddito di cittadinanza è meramente integrativa, nel senso che lo Stato si obbligherebbe, dietro lo svolgimento di un lavoro da parte del beneficiario, ad erogargli quella somma di denaro pari alla differenza tra l´importo del reddito che gli consenta una vita dignitosa collocandosi quindi €1 al di sopra della soglia di povertà fissata, come detto, in €780 al mese, e la somma allo stato dallo stesso percepita a qualsiasi altro titolo. Con il risultato che l´intervento statale non è in misura piena ma in misura pari alla predetta differenza. Naturalmente, è opportuno aggiungere che - intuitivamente - la predetta soglia di povertà è calcolata secondo la composizione del nucleo familiare, pertanto l´importo erogato sarà tanto più alto quanto più numerosa sarà la famiglia anagrafica dell´interessato.

La misura, accompagnata da un´altra parallela che prevede, anche per i soggetti occupati, un salario minimo orario assolutamente inderogabile, richiede pertanto il possesso di precisi requisiti sia ai fini dell´accesso, che per continuare a beneficiare. Eccoli, come schematizzati da un articolo apparso ieri su Huffington Post:
- Avere più di 18 anni;
- Essere disoccupati o inoccupati;
- Possedere un reddito lavorativo inferiore alla soglia di povertà italiana stabilita dall´ISTAT;
- Percepire una pensione inferiore alla soglia di povertà.
Quanto alle regole da rispettare per continuare a beneficiare della misura, eccole indicate:
- Iscriversi al Centro per l´Impiego e rendersi immediatamente disponibile al lavoro;
- Intraprendere un percorso di ricerca lavorativa che impegni almeno 2 ore giornaliere;
- Offrire la disponibilità per progetti utili alla collettività per 8 ore settimanali;
- Frequentare corsi di qualifica/riqualifica professionale;
- Comunicare tempestivamente qualsiasi variazione del reddito;
- Accettare obbligatoriamente uno dei primi tre lavori che vengono offerti.