Di Redazione su Giovedì, 07 Dicembre 2017
Categoria: Giurisprudenza di Merito

Ravenna, stupro inesistente, Tribunale Libertà: "Lei espresse un valido consenso al rapporto"

Il Tribunale di Bologna ha riesaminato il caso di una ragazza, che sarebbe stata stuprata da due ragazzi e ha depositato le motivazioni della sentenza di scarcerazione.
"Pur avendo bevuto molto e trovandosi in uno stato di non piena lucidità, era pienamente in grado di esprimere un valido consenso al rapporto sessuale e lo ha espresso". E´ il nucleo delle motivazioni con cui il Tribunale della Libertà di Bologna ha spiegato perché il 9 novembre ha scarcerato il 26enne romeno e il 27enne senegalese, il primo accusato di avere violentato una 18enne ravennate completamente ubriaca e l´altro di averli ripresi con il cellulare. Proprio partendo dall´analisi di tre video i giudici bolognesi ne hanno tratto elementi secondo cui a loro avviso la ragazza fosse in realtà consenziente. I fatti sono della notte tra il 5 e il 6 ottobre quando la giovane, agganciata in un locale di Ravenna, era stata portata fuori a spalla verso l´1.30 fino una casa in centro. Il rapporto sessuale avvenne poco prima delle 4.30: circa tre ore in cui - hanno dedotto i giudici - dopo due docce gelate e un caffè amaro lei aveva compiuto azioni non compatibili con uno stato di incoscienza totale.
Il Tribunale del Riesame di Bologna ha cosi ribaltato l´analisi della vicenda, compiuta da due gip differenti, che avevano inquadrato l´accaduto allo stesso modo: "La violenza sessuale di una giovane talmente ubriaca da non riuscire a reagire".
Determinanti nel riesame della vicenda i tre video: "Emerge che la ragazza non è affatto incosciente, si muove e in particolare appoggia un braccio intorno alle spalle del romeno. Gli mette una mano sul viso e sulla nuca. Appoggia l´altro braccio sul petto. Gli tira l´elastico delle mutande e tiene la mano sul viso di lui in una sorta di carezza".
Ed ancora: "Tra la fase acuta dell´ubriachezza e il rapporto sessuale, trascorre un arco di tempo di tre ore circa, al termine del quale lei compie comportamenti idonei a farla ritenere in sé".