Di Redazione su Sabato, 23 Maggio 2020
Categoria: Storie di legalità e resistenza

Quel grido nell'agonia: "Dov'è Giovanni?" Francesca, un giudice, una donna

"Francesca Morvillo aveva 46 anni, tutta la vita ancora da vivere, ma non lasciando figli forse è meglio che sia morta anche lei con il marito, almeno le sono state risparmiate non solo la sofferenza e la solitudine, ma anche le cerimonie, le inutili lacrime e condoglianze,e la rabbia di non vedere mai puniti i colpevoli.

"Dov'è Giovanni?", gridava nell'agonia, e basta questo grido a raccontarci chi era Francesca. 

E' un grido che non si dimentica, il suo ultimo, che da verità e consistenza a una donna di cui non si era mai sentito parlare tutto il tempo in cui di Giovanni Falcone si parlava tanto. Con questo "dov'è Giovanni?" nell'ora della morte, Francesca Morvillo si è riappropriata del marito che sembrava essere di tutti ma non di lei. Dei politici, dei magistrati, dei giornali della televisione, dei siciliani, anche dei mafiosi, ma non di sua moglie. Morendo con lui e chiamandolo fino all'ultimo, ha dimostrato che Giovanni Falcone è sempre stato prima di tutti, suo. Possiamo solo immaginare che vita sia stata la loro. Lui a lavoro a Roma, lei a Palermo. Insieme solo per il fine settimana, e che gli striminziti fine settimana visto che erano arrivati da Roma nel tardo pomeriggio di sabato. Niente viaggi, niente passeggiate, niente uscite, niente ristoranti, cinema, teatro.Mai o quasi mai soli. La morte, nella sua terribile eccezionalità, ne ha fatto di nuovo una coppia normale".

(Isabella Bossi Fedrigotti)

- 2 a Capaci​

 Nata a Palermo il 14 dicembre 1945, il 26 giugno 1967 si laurea in Giurisprudenza all'Università degli Studi di Palermo dopo un corso di studi eccellente (solo in tre esami ottenne il trenta senza lode), con una tesi dal titolo "Stato di diritto e misure di sicurezza" (relatore il professor Giovanni Musotto), riportando il massimo dei voti e la lode accademica. La qualità del risultato raggiunto le fa meritare il conferimento del premio "Giuseppe Maggiore" per la migliore tesi nelle discipline penalistiche per l'anno accademico 1966/1967.

Come il padre Guido, sostituto procuratore a Palermo e il fratello Alfredo poi, decide di entrare in magistratura. Nel corso della carriera ricopre le funzioni di giudice del tribunale di Agrigento, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Palermo, di Consigliere della Corte d'Appello di Palermo e di componente della Commissione per il concorso di accesso in magistratura.

Francesca Morvillo insegnò anche presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'ateneo palermitano, in quanto docente di Legislativa del minore nella scuola di specializzazione in Pediatria.

Nel 1979, dopo un primo matrimonio conclusosi con la separazione, Francesca Morvillo conobbe Giovanni Falcone, all'epoca giudice istruttore presso il tribunale di Palermo; nel 1983 iniziarono a convivere nella casa di via Notarbartolo. Ottenuti i rispettivi divorzi si sposarono nel maggio 1986 con una riservata cerimonia civile officiata da Leoluca Orlando; uno dei testimoni fu il giudice Antonino Caponnetto. Dal 1989 il fratello Alfredo Morvillo iniziò a lavorare insieme a Falcone.

L'ultimo impegno professionale di Francesca Morvillo fu il 22 maggio 1992 all'Ergife Palace Hotel di Roma, come componente della commissione d'esame ad un concorso per l'accesso in magistratura.

Il pomeriggio del 23 maggio 1992, sull'autostrada A29 Palermo-Trapani, nei pressi dello svincolo di Capaci, una carica di 1000 kg di tritolo, posizionata in un cunicolo posto sotto il manto stradale, fa saltare in aria le tre Fiat Croma blindate che accompagnavano Giovanni Falcone e sua moglie di ritorno da Roma.

Francesca Morvillo, ancora viva dopo l'esplosione, viene trasportata prima all'ospedale Cervello e poi trasferita al Civico, nel reparto di neurochirurgia, dove però muore intorno alle 23 a causa delle gravi lesioni interne riportate. Il suo orologio si era fermato all'ora dell'esplosione, le 17:58. Venne tumulata insieme al marito nella cappella della famiglia Falcone, al Cimitero di Sant'Orsola.

Non più presente Falcone, traslato il 3 giugno 2015 al Pantheon di Palermo (ovvero la Chiesa di San Domenico), la mattina dell'11 gennaio 2016 con una piccola cerimonia viene traslata a cura del Comune di Palermo in una cappella del Cimitero di Santa Maria dei Rotoli.

È stata la prima e finora l'unica donna magistrato assassinata in Italia (Fonte: Wikipedia)