Di Redazione su Venerdì, 05 Gennaio 2018
Categoria: Interventi e Opinioni

Quando ammazzarono Fava.... Il ricordo del giudice Bruno Giordano, allora studente a Catania

Bruno Giordano, giudice della Cassazione, ricorda ?? l´assassinio di Giuseppe Fava.

Ricorre oggi il trentaquattresimo anniversario dell´omicidio di Giuseppe Fava, direttore dei Siciliani, regista ed intellettuale, trucidato da Cosa Nostra in Catania il 5 gennaio 1984.
Pubblichiamo l´appassionato ricordo di quella vicenda scritto da Bruno Giordano, magistrato presso la Suprema Corte di Cassazione che proprio in quegli anni era studente di Giurisprudenza presso l´Università degli Studi etnea.
Ed anche noi ci uniamo a questo ricordo, il ricordo di un uomo giusto e coraggioso.

34 anni.
Tanti sono passati dal 5 gennaio 1984 quando Giuseppe Fava veniva ucciso dalla mafia all´ingresso del Teatro Stabile di Catania dove veniva rappresentata Ultima Violenza, il dramma di una società corrotta nella politica, nell´economia, nell´università, nella stampa, nella giustizia.

Cinque proiettili calibro 7,65 spengono la voce di un giornalista scomodo che sui "Siciliani" (ne conservo ancora tutti i numeri) aveva scritto di come fosse forte e unico il filo che legava i cavalieri del lavoro di Catania, la mafia di Santapaola, la stampa regionale e una certa magistratura "alta" del palazzo di giustizia di Catania. Ricordo un articolo in cui denunciava l´ospitalità di un congresso di (una corrente di) magistrati presso un grande albergo sul mare di Catania di proprietà di uno dei cavalieri del lavoro.

Noi giovani studenti universitari di Catania che affollammo i suoi funerali dicemmo subito che era un omicidio di mafia, intelligente e dissuasivo: volevano zittire i siciliani. Il giornale e tutti noi.

Questo non è successo.
Per l´uccisione di Giuseppe Fava la prima Corte d´Assise di Catania ha condannato il boss Nitto Santapaola e Aldo Ercolano, ritenendoli mandanti, e Marcello D´Agata, Francesco Giammuso e Vincenzo Santapaola, come organizzatori ed esecutori dell´omicidio. La Corte d´appello di Catania ha poi confermato le condanne all´ergastolo per Nitto Santapaola e Aldo Ercolano, mentre ha assolto D´Agata, Giammuso e Vincenzo Santapaola che in primo grado erano stati condannati all´ergastolo come esecutori dell´omicidio. Sentenza che è stata confermata in Cassazione nel mese di novembre del 2003.
Bruno Giordano