Di Redazione su Giovedì, 07 Aprile 2016
Categoria: Istituzioni

Pubblico impiego: raggiunto accordo tra Aran e sindacati

Con un comunicato del 5 aprile 2016, l’Aran, fa sapere che è stato finalmente raggiunto l’accordo quadro nazionale che ridefinisce i comparti del pubblico impiego e le nuove aree di contrattazione.
L’accordo, sottoscritto dalla maggioranza delle organizzazioni sindacali presenti al tavolo della trattativa, introduce importanti modifiche nel sistema contrattuale pubblico.
La maggiore novità riguarda l’aggregazione dei comparti di contrattazione che passano dagli attuali 11 a 4, in particolare i nuovi comparti ridefiniti saranno:
-Funzioni centrali, che accorperà gli attuali comparti Ministeri, Agenzie fiscali, Enti pubblici non economici, Enti di cui all’art. 70 d.lgs. 150/2001;
-Funzioni locali, che sostituisce il vecchio comparto Regioni-autonomie locali;
-Istruzione e ricerca, ove confluiranno gli attuali comparti Scuola, Accademie, Università, Enti pubblici di ricerca e altri enti previsti dall’art. 70 del d.lgs. 165/2001;
-Sanità, che comprenderà gli enti e aziende dell’attuale comparto Sanità.
L’accordo, ha anche previsto una ridefinizione delle aree dirigenziali contrattuali, strettamente collegata alla definizione dei nuovi comparti, portando anch’esse a quattro grandi aree.
Con questo accordo, si è inteso semplificare l’attuale sistema di contrattazione, salvaguardando comunque alcune caratteristiche, quali la distinzione tra Amministrazione centrale e periferica, specifica del sistema amministrativo italiano.
Riguardo alla rappresentatività sindacale all’interno dei nuovi comparti, viene prevista una fase transitoria, ove sarà possibile per le organizzazioni sindacali, avviare dei processi di aggregazioni o fusioni con altri sindacati per aumentare il proprio peso nella contrattazione.
La definizione di tale accordo era una tappa fondamentale prima di avviare il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, come ha più volte sostenuto il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Madia, secondo la quale con il nuovo accordo, viene introdotto un “ sistema contrattuale più semplice e innovativo per lavoratori pubblici e Paese”.
Soddisfatta la Cgil, che afferma: “Il Governo non ha più alibi, ora si rinnovino subito i contratti pubblici”.
Dello stesso tenore le dichiarazioni della Uil, per cui “è arrivato il momento in cui il Governo deve dimostrare di voler rinnovare i contratti”, formulando, inoltre, l’auspicio di un contratto soddisfacente dopo anni di attesa da parte dei lavoratori del pubblico impiego.