"Il giudice amministrativo pur nella delicatezza dei ruoli ha ancora degli aspetti non del tutto in linea coi principi costituzionali, di effettività della tutela, in relazione all´accesso concorsuale alla magistratura. Mi riferisco alle nomine politiche di giudici amministrativi, che vedono un 1/4 dei posti di nomina politica".
Lo ha detto in occasione della conferenza stampa a margine della cerimonua di inaugurazione dell´anno giudiziario del Tar della Toscana, secondo Dire, il presidente Armando Pozzi, che, esponendo i numeri dell´arretrato e quelli dei ricorsi pendenti e decisi, ha espresso anche parole di straordinario buon senso: "un giudice che vede il 95% delle proprie sentenze annullate non è un buon magistrato, e pertanto non può essere premiato", ha detto.
"Voglio lanciare un messaggio accorato, affettuoso perchè questo istituto ha dato tanto a me e al Paese, e per dare di più occorre che venga riformato", ha poi continuato. "Occorre un sistema premiale, non si può andare avanti in questa carriera solo per anzianità. Il nostro sistema di progressione e di nomine a uffici direttivi, richiede un sistema di accertamenti di meriti e capacità che oggi manca. Una volta entrati in magistratura per essere cacciati devi commettere più nefandi delitti, e forse neanche allora ti cacciano".
In questo modo, però, "si mortifica la capacità di quasi la totalità dei giudici. Non è giusto che pochi non degni della toga discreditino l´intera magistratura. Se di fronte a degli errori microscopici ci sono delle promozioni vengono screditati tutti". "Se siamo i giudici che dettano le regole agli altri, i primi a doverle rispettare siamo noi".
Parole straordinarie che, proprio perchè vere, non mancheranno di scatenare critiche nei confronti del presidente Pozzi dalla politica e dalla stessa magistratura.