Sulla riforma della prescrizione, anzi sull'abrogazione della prescrizione, il governo rischia e non poco. Sul punto, è del tutto evidente, prima dall'atteggiamento distante di Salvini e della Lega verso la proposta del M5S, poi dalla aperta ostilità all'interno del governo nei confronti della stessa proposta - assai significativa, in tal senso, la durissima presa di posizione del ministro Giulia Bongiorno, che si è fatta in qualche modo interprete anche della generalizzata condanna da parte dell'avvocatura italiana nei confronti di una norma considerata quasi all'unisono di dubbia costituzionalità - che il progetto non dispone, a meno di clamorosi ripensamenti, al momento, dei numeri necessari in Parlamento.
Disponibilità, è stata espressa da più parti perché il meccanismo venga riformato, mentre sembra assolutamente improbabile che la proposta, così come, almeno a giudicare dalle ricostruzioni della stampa, è stata formulata, possa essere condivisa dalla Lega. Un cul de sac, rispetto al quale appaiono in qualche modo inspiegabili le dichiarazioni con le quali, in una recentissima intervista al quotidiano La Stampa di Torino, il ministro di Giustizia Alfonso Bonafede ha ritenuto di fare.
Perché è così importante fermare la prescrizione dopo il primo grado di giudizio? "Perché il sistema deve recuperare credibilità agli occhi dei cittadini. Non possiamo pensare che un processo passato attraverso spese, indagini e sentenze, si risolva a tarallucci e vino prima del giudizio definitivo. E poi la prescrizione esiste solo in Italia". Così il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, intervistato da La Stampa.
"Voglio un sistema giudiziario con le spalle larghe. Capace cioè di reagire in tempi rapidi. Se un cittadino chiede giustizia lo Stato deve dare una risposta celere. E su questo dobbiamo essere tutti d'accordo".
Sul personale nel comparto giustizia, annuncia: "Faremo un ampliamento della pianta organica che questo paese non ha mai visto".
Infine, il ministro aggiunge: "La riforma sulla prescrizione entrerà in vigore con la nuova legge e non sarà retroattiva. Ma stiamo anche preparando una riforma chirurgica del processo penale", conclude.