"La dichiarazione del dott. Di Matteo e' di una straordinaria gravita'. Egli non si limita ad esprimere un dissenso rispetto ad una decisione del giudice delle leggi, ma si spinge a chiedere che il legislatore in qualche modo adotti contromisure per vanificare quella decisione, come se questo fosse possibile senza letteralmente
sovvertire principi e regole fondativi del nostro stesso assetto democratico, e dell'equilibrio tra i poteri". Lo dichiara il presidente dell'Unione camere penali Gian Domenico
Caiazza replicando alle parole di Di Matteo. "Occorre che qualcuno spieghi al dott. Di Matteo - aggiunge - che egli è oggi membro di una istituzione repubblicana, non leader di un partito politico; e che le decisioni del giudice delle leggi impongono l'esatto contrario di cio' che egli auspica, e cioe'
che il legislatore si adegui ad esse. Ci auguriamo che il Presidente della Repubblica ed il vicepresidente Ermini - conclude Caiazza - trovino il modo di spiegare al dott. Di Matteo le regole fondamentali che il suo nuovo ruolo gli impone di rispettare, e che egli evidentemente ignora". (AGI)