Di Redazione su Giovedì, 14 Dicembre 2017
Categoria: Avvocatura, Ordini e Professioni

Napoli, caos al concorso per avvocati: inizia la prova ma mancano 800 sedie

Alla Mostra d´Oltremare il padiglione della «sfortuna» è quello C. Lì ieri mattina avrebbero dovuto trovare posto gli aspiranti avvocati del Distretto di Napoli con i cognomi che iniziano dalla lettera L alla lettera Z. Ma dopo un´ora ci si è resi conto che qualcosa non andava: mancavano sedie e banchi e si è scatenato il putiferio. Questo il sunto del disastro organizzativo che ha travolto la temutissima prova scritta dell´esame da avvocato al quale hanno partecipato 4.358 praticanti, ma per 800 di loro è stato un incubo che ha trovato una soluzione solo a mezzogiorno, dopo tre ore di attesa. Alle 8,30 i candidati sono stati identificati ad uno ad uno dalle forze dell´ordine all´ingresso, perquisiti e indirizzati verso i paglioni A, B e C in base ai cognomi.
Caccia al posto
I giovani del gruppo C hanno cercato il banco e la sedia per potersi concentrare e aspettare le tracce. Ma dopo lunghissimi minuti di attesa ci si è resi conto che gli spazi non erano sufficienti. Dall´altoparlante il presidente della commissione d´esame, l´avvocato Massimo Vincenti, invitava i candidati a mantenere la calma ma gli animi erano inferociti. Nel frattempo i membri della commissione hanno contattato i responsabili organizzativi della Mostra che hanno dovuto chiamare una ditta esterna per far arrivare i banchi e le sedie che mancavano: poco meno di 800.
La soluzione
Poco dopo le 11 un camion ha fatto ingresso alla Mostra, tra gli occhi attoniti dei presenti. All´interno c´erano pile di sedie e scrivanie incolonnate che sono state scaricate dagli addetti e posizionate all´interno del padiglione. I conti erano stati fatti male e al momento non è chiara di chi sia la responsabilità. Su Facebook, in diversi gruppi creati dai candidati, fioccano già le intenzioni di denunciare l´accaduto alla Procura.
Le proteste
«È inaccettabile - dichiara l´avvocato Armando Rossi, consigliere dell´Ordine degli avvocati di Napoli - che il Governo continui ad attuare una scriteriata spending review nel settore giustizia. Il bilancio dello Stato non deve essere assoggettato ad un mero dato numerico ma dovrebbe tutelare i diritti dei cittadini. Anche se in questo caso non ci sarebbero colpe specifiche, purtroppo a farne le spese è stato ancora una volta la parte più indifesa del sistema giustizia, già martoriata da un esame poco meritocratico». Gli fa eco l´avvocato Gennaro Demetrio Papais, presidente dell´unione Giovani Penalisti di Napoli: «Quel che è successo ieri è frutto della inadeguatezza dell´attuale esame di abilitazione forense che non solo non consente di valutare l´effettiva idoneità dei candidati all´esercizio della professione ma sottopone gli stessi ad uno stress che potrebbe compromettere la regolare formulazione di un parere».


Fonte: Corriere del Mezzogiorno, 13 Dicembre di Fabio Postiglione