Con la pronuncia n. 225 dello scorso 4 luglio, il Giudice per le Indagini preliminari di La Spezia – chiamato a esaminare la responsabilità penale di un ragazzo che, sui mezzi pubblici, toccava le ragazze e cercava di masturbarsi davanti a loro – lo ha assolto, ritenendolo totalmente incapace di intendere e di volere a causa di una peculiare patologia denominata disturbo frotteuristico.
Si è difatti precisato che il disturbo frotteuristico che si caratterizza per determinare nel soggetto affetto un irrefrenabile impulso di toccare strofinarsi contro persone non consenzienti al fine di conseguire l'eccitazione e il piacere sessuale, implica la incapacità di intendere e di volere del soggetto, con la conseguente assoluzione per il reato di molestie sessuali.
Il caso sottoposto all'attenzione della Corte prende avvio da diverse segnalazioni avanzate da alcune donne per degli asseriti episodi di molestie sessuali avvenuti sui treni diretti dalla Spezia alle Cinque Terre.
In particolare una donna presentava querela riferendo che, mentre era sul treno, sentiva una mano che si appoggiava sul suo sedere; dopo essersi spostata credendo che fosse un toccamento occasionale, notava che in realtà c'era un ragazzo che continuava a toccarla sino a quando – a fronte delle sue richieste di chiarimenti - si allontanava velocemente.
Un'altra ragazza riferiva di aver sentito premere qualcosa contro il suo sedere, che si era girata di scatto ed aveva notato un ragazzo con la mano destra appoggiata al suo sedere e con quella sinistra che si stava masturbando.
Sulla base di tali denunce, la polizia giudiziaria inseriva delle videocamere nei treni impiegati per quella tratta e, a seguito di un servizio di osservazione e controllo con attività di videoregistrazione, veniva individuato l'autore dei reati già denunciati. Dalle registrazioni si evinceva come l'uomo, imperterrito, in più occasioni si era collocato dietro le ragazze presenti sul treno, toccandosi nelle parti intime.
A seguito dell'emissione di decreto di giudizio immediato, l'imputato chiedeva il rito abbreviato.
Il Giudice ammetteva il rito alternativo, condizionato all'espletamento di perizia psichiatrica sulla persona dell'imputato.
La perizia psichiatrica effettuata accertava che l'uomo era affetto da patologie psichiatriche, presentando, in particolare, un ridotto sviluppo intellettivo, un deficit di attenzione con iperattività e impulsività, nonché un'altra peculiare patologia denominata disturbo frotteuristico.
Il consulente del giudice, nel delineare i tratti essenziali di siffatto disturbo, evidenziava come lo stesso si caratterizzasse per determinare nel soggetto che ne è affetto un irrefrenabile impulso di toccare e strofinarsi contro persone non consenzienti, al fine di conseguire l'eccitazione e il piacere sessuale.
Alla luce di tanto, il perito riteneva che tutte queste patologie, cumulandosi nell'imputato, lo rendevano incapace di intendere e volere, così annullando la sua capacità di controllare e guidare il proprio comportamento.
Sulla scorta degli accertamenti peritali il Giudice assolveva l'imputato: pur non essendovi dubbi – alla luce delle testimonianze concordanti e delle stesse videoregistrazioni – circa la commissione, da parte dell'uomo, dei fatti ad esso contestati, il disturbo frotteuristico rendeva l'imputato totalmente incapace di intendere e volere al momento dei fatti per vizio totale di mente.
In definitiva, il Gip ha assolto l'imputato, pur avendo commesso i fatti contestati, perché totalmente incapace di intendere e volere al momento dei fatti per vizio totale di mente.