Di Redazione su Sabato, 28 Ottobre 2017
Categoria: Avvocatura, Ordini e Professioni

Minacce e insulti davanti il tribunale: avvocato aggredito da parenti delle vittime

Minacce e insulti al Tribunale di Pisa. Il legale Gabriele Dell´Unto difende una ragazza accusata di omicidio stradale plurimo

Insultato e minacciato: è successo questo mercoledì a Gabriele Dell´Unto, difensore della 24enne Giusy Tuzzeo, indagata per omicidio stradale plurimo davanti al Tribunale di Pisa. Il legale, al termine dell´udienza durante la quale aveva chiesto il patteggiamento per la propria assistita – che ha investito e ucciso due giovani di 17 e 18 anni a bordo di un motorino – è stato preso di mira da alcune persone, che si sono presentate in aula con una maglia commemorativa dei due giovani. Parte dell´aggressione è avvenuta davanti al pm e al gip. Tutto è accaduto quando difensori e parenti stavano abbandonando l´aula: è stato in quel momento che uno dei presenti ha lanciato addosso al legale un dossier contenente le foto dei giovani. «Inizialmente hanno urlato ricordando che le vittime avevano solo 17 e 18 anni», ha spiegato al Dubbio Dell´Unto.

«Ho atteso qualche minuto per farli defluire – continua l´avvocato -, ma uscendo ho visto che mi stavano aspettando. Ho camminato verso l´uscita senza guardarli, ma hanno iniziato ad insultarmi». Offese personali, ma anche minacce. «Mi hanno detto: "tanto lo sappiamo dove stai", "te la facciamo pagare" – ha raccontato -. Io ho accelerato il passo, sono uscito e mi sono indirizzato verso la Procura con alcuni colleghi». Nessuna aggressione fisica ma molta tensione, legata ad un caso umanamente tragico che ha sconvolto la comunità e che è diventato l´ennesimo spunto per dar sfogo ad un giustizialismo strisciante. «La morte di due ragazzi non è mai un evento da prendere a cuor leggero – ha aggiunto -, ma il merito del processo è un piano totalmente diverso. Era tutto organizzato per creare pressione, anche perché il pubblico non potrebbe partecipare ad un´udienza camerale. La cosa più delicata è che sia avvenuto all´interno del tribunale: dovrebbero esserci controlli maggiori. Ma vivo la cosa con totale serenità».

L´episodio è stato spunto per una riflessione più ampia sul lavoro degli avvocati, che al pari di quello di pm e giudici, ha sottolineato ancora Dell´Unto, viene eseguito nell´interesse superiore della giustizia. «Siamo operatori del diritto e dobbiamo lavorare con la morale giuridica, non possiamo confonderla più del dovuto con l´etica morale civile. Noi dobbiamo fare il nostro lavoro ha concluso -. Il processo continuerà ed io l´affronterò in serenità nell´interesse della ragazza, anche lei sconvolta dalla tragedia. Noi chiediamo solo un processo giusto. Non siamo in una piazza, siamo in un´aula di tribunale e indossiamo tutti una toga. Dobbiamo recuperare una visione tranquilla e non cedere a sentimenti di pancia».

Si tratta soltanto dell´ultima aggressione subita da un legale in ordine di tempo: molti i casi, negli ultimi mesi, di avvocati messi alla gogna per aver assunto le difese di indagati coinvolti in casi eclatanti. Un crescendo di violenza verbale e fisica sul quale è intervenuto anche il presidente del Consiglio dell´ordine di Pisa, Alberto Marchesi, che ha manifestato preoccupazione e ha chiesto all´avvocatura una ferma presa di posizione, ponendo l´accento su un tema spinoso, ovvero la tutela della libertà dell´avvocato durante l´espletamento della propria funzione. «L´episodio in questione merita attenta riflessione da parte di tutte le componenti della società civile – ha evidenziato – in quanto si inserisce, con insopportabile ripetitività, nel solco di analoghi comportamenti che sempre più spesso colpiscono gli avvocati solo per il fatto di esercitare, con impegno e professionalità, il compito loro assegnato dalla nostra Costituzione. Invocare, con atti intimidatori, una forma di giustizia cieca, vendicativa e ritorsiva significa negare gli stessi fondamenti dell´ordinamento democratico».





Fonte: Il Dubbio, 28/10/2017