Di Redazione su Lunedì, 17 Giugno 2019
Categoria: Avvocatura, Ordini e Professioni

"Mediazione sia estesa ad altri settori". Uiom, il presidente al ministro: "Un risparmio anche per Stato"

 L'Uiom, Unione Italiana degli Organismi di Mediazione, sulla scorta dei successi registrati dall'Istituto della Mediazione e in ottemperanza ai suggerimenti della recente Raccomandazione della Commissione Europea, ha scritto, attraverso il suo presidente Salvatore Zambrino, una lettera al Ministro Bonafede chiedendogli  di estendere l'obbligo della ad altri settori.
Nella lettera - che alleghiamo - ha anche invitato a considerare gli ottimi risultati raggiunti in questi anni e a non sottovalutare un Istituto giuridico che ha profondamente cambiato l'approccio al contenzioso in molti settori, riducendo la conflittualità tra le parti in causa ed il numero dei processi in Tribunale. 

Sarebbe una riforma a costo zero per le casse dello Stato che aiuterebbe il Paese a superare il gap con gli altri Stati UE per quanto riguarda la durata dei contenziosi civili e, non ultimo, l'estensione della mediazione ad altri settori, potrebbe generare un doppio vantaggio in termini di Bilancio dello Stato, meno spese per la giustizia e maggiori entrate in termini di Ires, Irpef, e Iva. A tal proposito è bene ricordare che nel settore sono impiegate circa 10.000 persone, tra dipendenti degli ODM e professionisti che svolgono il ruolo di mediatore.

Sua Eccellenza il Ministro della Giustizia On. Avv. Alfonso Bonafede Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Egr. Sen. Andrea Ostellari
Presidente Commissione Giustizia Senato della Repubblica
Palazzo Madama Piazza Madama
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Egr. On. Francesca Businarolo, Presidente Commissione Giustizia Camera dei Deputati
Palazzo di Montecitorio Piazza di Monte Citorio 1 00186 Roma Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Oggetto: Mediazione Civile e Raccomandazione Consiglio UE

La recente raccomandazione del 5 giugno u.s. da parte del Consiglio dell'Unione Europea, (della quale si riporta uno stralcio in calce alla presente), al n. 27 evidenzia, tra le cause della bassa competitività del Paese e della ridotta crescita, la scarsa efficienza del sistema giudiziario civile italiano e l'eccessiva durata dei procedimenti. Pertanto, raccomanda al Governo della Repubblica di ridurre la durata dei processi civili e razionalizzarne le norme.
Orbene, dal 2013 l'ordinamento della Giustizia dispone di uno strumento di grande portata deflattiva del contenzioso, di enorme efficacia nella definizione delle liti pendenti e di azzeramento (non riduzione) dei tempi della giustizia civile. Tale strumento è l'Istituto della Mediazione Civile.
Nel corso degli anni, l'uso sempre più diffuso della Mediazione ha contribuito ad evitare che circa 400.000 potenziali contenziosi finissero in Tribunale. Tale è, infatti, il numero dei procedimenti risolti in mediazione nel corso degli anni di vigenza delle norme in materia di Mediazione Civile. Questi numeri sono sanciti dal Ministero della Giustizia e sono la dimostrazione oggettiva che buona parte del contenzioso che è rimesso all'obbligo di mediazione non genera alcun carico per i Tribunali, essendo risolto e definito, in accordo tra le parti litiganti, nelle sedi degli Organismi di Mediazione.
Il crescente numero di procedimenti definiti con esito positivo è frutto di due fattori, la migliorata professionalità dei mediatori e il cambiamento di prospettiva di molti avvocati che aiutano i propri clienti e il mediatore a raggiungere una soluzione condivisa alla controversia in atto.
Tutto questo patrimonio di professionalità e di cultura della conciliazione, non solo non deve essere disperso, ma incentivato, supportato e ampliato.
La Riforma della Giustizia che sarà all'attenzione delle Camere, non potrà non tenere conto dei successi della mediazione civile e, anche sulla scorta delle raccomandazioni provenienti da Bruxelles, non dovrà depotenziare l'Istituto, ma incentivarlo ed estenderne l'obbligatorietà ad altre materie, in particolar modo alla contrattualistica e a tutta l'area del contezioso societario. Tra l'altro, una riforma che mirasse ad estendere l'ambito di applicazione della mediazione sarebbe una norma a costo zero per il bilancio dello Stato e, a regime, potrebbe addirittura aumentare gli introiti dell'Erario in termini di Iva, Ires e Irpef.
Egregio Ministro, Onorevoli presidenti di Commissione, siamo disponibili ad un confronto franco e basato sui risultati conseguiti al fine di migliorare lo strumento della mediazione civile e contribuire ad accrescere la competitività del Sistema Paese con il nostro fattivo apporto di mediatori e di professionisti della conciliazione.
Dott. Salvatore Zambrino
Presidente UIOM

RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO sul programma nazionale di riforma 2019 dell'Italia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2019 dell'Italia 5 giugno 2019

Il CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA
considerando quanto segue: …
27 La scarsa efficienza del sistema giudiziario civile italiano continua a destare preoccupazione. Nel 2017 il tempo necessario per definire i contenziosi civili e commerciali in Italia era ancora il più lungo dell'UE in tutti i gradi di giudizio. Sebbene la durata dei procedimenti sia aumentata nel primo grado di giudizio rispetto al 2016, le riforme passate cominciano a incidere positivamente sulla durata dei processi nei gradi di giudizio superiori, ma rimane ancora margine per limitare gli abusi del processo e garantire un funzionamento più efficiente dei tribunali….

…RACCOMANDA che l'Italia adotti provvedimenti nel 2019 e nel 2020 al fine di:
… ridurre la durata dei processi civili in tutti i gradi di giudizio razionalizzando e facendo rispettare le norme di disciplina procedurale, incluse quelle già all'esame del legislatore...