Di Redazione su Venerdì, 03 Maggio 2019
Categoria: Attualità

Manduria, il Gip "Restino in carcere, nessun freno inibitorio e famiglie incapaci"

"Non è sussistente il pericolo di fuga". Con questa motivazione, il Gip del Tribunale di Taranto non ha ritenuto di convalidare i fermi di due dei giovani - quelli maggiorenni - indagati per le violenze che hanno portato alla morte di Antonio Stano, l'uomo di Manduria deceduto il 23 aprile, ma al contempo ha emesso nei confronti dei due un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Ne dà notizia l'agenzia di stampa Ansa, che rileva come il giudice abbia così condiviso il quadro accusatorio della Procura, anche in relazione al reato di tortura. Stessa decisione è stata adottata ieri dal gip minorile che ha mandato in carcere i sei minorenni.

"La misura della custodia cautelare in carcere - scrive il gip del Tribunale ordinario Rita Romano - appare sostanzialmente adeguata alla gravità dei fatti, avendo gli indagati dimostrato notevole inclinazione alla consumazione di reati, totale inaffidabilità e completa assenza di freni inibitori". "Né vi è misura diversa meno grave rispetto a quella anzidetta idonea a garantire le esigenze di tutela della collettività stante la personalità dei due indagati" che "non offrono alcuna garanzia certa di rispetto degli obblighi di una misura cautelare meno afflittiva, dovendosi pertanto fortemente limitare la loro libertà di movimento per impedire la ricaduta nel delitto". Secondo il giudice, i nuclei familiari dei due indagati "hanno dato prova di incapacità a controllare ed educare i due giovani", da qui la decisione di escludere la concessione degli arresti domiciliari.

 "Stano è stato fatto oggetto di un trattamento inumano e degradante, braccato dai suoi aguzzini, terrorizzato, dileggiato, insultato anche con sputi, spinto in uno stato di confusione e disorientamento, costretto ad invocare aiuto per la paura e l'esasperazione di fronte ai continui attacchi subiti e, di più, ripreso con dei filmati (poi diffusi in rete nelle chat telefoniche) in tali umilianti condizioni", scrive ancora il gip.

I minori sono accusati di tortura, sequestro di persona, danneggiamento e violazione di domicilio.