Di Redazione su Lunedì, 23 Novembre 2015
Categoria: Legalità

Mafia: orienta agroalimentare, da campi a tavola italiani

(ANSA) - ROMA, 18 NOV - Le mafie cercano sempre più di orientare l´agroalimentare, dai campi agli scaffali: impongono prezzi di acquisto, la vendita di determinate marche, utilizzano proprie ditte di trasporto, società di facchinaggio. Negli ultimi anni sono arrivate alla tavola degli italiani, con supermercati e insegne proprie. A dirlo oggi, nel corso del convegno "Contrastare il caporalato", alla Camera, è stato Gian Carlo Caselli, ex procuratore della Repubblica di Torino e presidente del Comitato scientifico della Fondazione Coldiretti Osservatorio sulla criminalità in agricoltura. Caselli ha chiesto che il reato di caporalato proceda insieme alla riforma dei reati agroalimentari, per ora normati da una legislazione obsoleta. Fino ad oggi sono stati 355 i caporali arrestati, ha spiegato Luciano Silvestri, Flai Cgil, nel corso del convegno, e lo sfruttamento del lavoro non riguarda solo l´agricoltura, ma anche l´edilizia e il commercio. Dei 12.181 beni immobili confiscati alle mafie, il 23% sono terreni agricoli. Silvestri ha dato una positiva valutazione del ddl sul caporalato approvato recentemente dal Consiglio dei ministri, "anche se nella parte della prevenzione il testo si muove in maniera eccessivamente timida". Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha espresso la propria determinazione e quella di tutto il governo nel combattere il caporalato, "che altera e stravolge profondamente il normale processo di incontro tra domanda e offerta di lavoro e aggrava le condizioni di vita di strati già deboli della popolazione, tanto più esposti alle angherie alle prepotenze e ai ricatti". Il ministro si è inoltre augurato che il nuovo disegno di legge sul caporalato sia presto approvato "con un rapido iter parlamentare. L´auspicio - ha detto - è che si apra una seria discussione sulla distribuzione della ricchezza e le condizioni del lavoro in agricoltura e che questo lavoro venga accolto da tutte le forze parlamentari, anche da quelle che, per spirito polemico o per calcoli errati e in fondo miopi, non hanno fin qui mostrato la stessa volontà di risolvere i problemi".

"L´odioso fenomeno del caporalato e´ stato a lungo sottovalutato e ritenuto circoscritto alle regioni meridionali mentre e´ diffuso anche al centro nord", ha detto il presidente della Camera Laura Boldrini in un messaggio inviato al convegno.

Boldrini ha ricordato che sono 400 mila i lavoratori e le lavoratrici che trovano impiego attraverso i caporali. "Una cifra vergognosa, intollerabile per un paese moderno e democratico, che impone di analizzare tutti gli aspetti del fenomeno per attivare strumenti di repressione e prevenzione sempre più efficaci", ha aggiunto il presidente della Commissione parlamentare Antimafia Rosy Bindi. "Vogliamo un Paese in cui non ci siano più nè mafiosi nè caporali, non dove questi fenomeni siano solo tenuti a bada", ha osservato Davide Mattiello (Pd), che ha moderato i lavori del convegno e si è augurato che il ddl sul caporalato presentato dal Governo arrivi al più presto in Parlamento. (ANSA).

Fonte: Ansa legalità