La donna è stata in aula fino a giovedì scorso, ultimo giorno di lezione prima delle vacanze. E´ morta il 27: inizialmente si pensava che fosse stata meningite, motivo per cui è stata avviata la profilassi sui bambini della scuola. Ipotesi poi smentita dalla Regione: "Non c´è rischio di trasmissione diretta da persona a persona".
È rimasta coi suoi alunni fino a giovedì scorso, ultimo giorno di lezione prima delle vacanze natalizie. È stata ricoverata il giorno di Natale all´ospedale San Giovanni, poi trasferita al Policlinico Gemelli, dove è deceduta il 26 dicembre. La Asl RmC aveva quindi consigliato a tutti gli alunni della scuola la profilassi antibiotica contro la meningite meningococcica.
Ma un comunicato della Regione Lazio spiega che l´insegnante non è morta di meningite, ma di "una forma dovuta al batterio escherichia coli senza rischio di trasmissione diretta da persona a persona".
"In accordo con raccomandazioni internazionali – prosegue la Regione – si comunica inoltre che in seguito alle prime informazioni la Asl Roma 2 ha fatto eseguire la profilassi precauzionale dei contatti stretti (circa una trentina di persone)". Una profilassi che per la famiglia della paziente, continua la nota della Regione, "è scattata il giorno di Natale, mentre per gli alunni, le loro famiglie, e per il personale della scuola in contatto con la donna è scattata grazie all´intervento della Asl Roma 2, in collaborazione con l´Autorità scolastica, nella giornata di ieri (27 dicembre) a seguito della notifica da parte del Pronto Soccorso dell´Ospedale San Giovanni".
Ai genitori dei circa 450 alunni la notizia della morte dell´insegnante è arrivata attraverso una mail della Asl RmC inviata il 27 dicembre. Vi si legge che "presi contatti telefonici con i rispettivi Laboratori di Microbiologia dei suddetti ospedali, è stata consigliata la profilassi antibiotica indicata per la Meningite Meningococcica, già praticata dal personale sanitario e dai familiari della paziente". "Si raccomanda, perciò, previo consulto con il medico curante o pediatra – si legge ancora – l´assunzione per gli adulti, che abbiano avuto contatti stretti in un luogo chiuso per più ore al giorno con la professoressa di una cpr di Ciprofloxacina 500 mg. e l´assunzione di Rifampicina 600 mg. 1 cpr due volte al dì per due giorni per gli alunni della classe dove insegnava la suddetta docente". La profilassi antibiotica, quindi, è già in corso. La Asl ha spiegato che è stata attivata in via precauzionale, sulla base delle prime analisi ospedaliere che hanno fatto pensare a una meningite batterica. Ipotesi poi smentita dalle indagini microbiologiche.
Fonte: il Fatto Quotidiano 28 dicembre