Di Redazione su Giovedì, 04 Febbraio 2016
Categoria: Legalità

Libri: appalti, camorra e un uomo onesto, Marcello Torre

(ANSA) - ROMA, 2 FEB - "L´indifferenza ci rende passivi e quindi complici del male criminale. Questo è uno degli insegnamenti che la vita di Marcello Torre ha trasmesso fino a noi". A sottolinearlo è don Luigi Ciotti, anima e presidente di Libera, e autore della prefazione al libro "Il sindaco gentile. Gli appalti, la camorra e un uomo onesto. La storia di Marcello Torre", in libreria per Melampo Editore. Una biografia che ripercorre l´esperienza politica e umana del sindaco di Pagani (Salerno), ucciso dalla camorra l´11 dicembre 1980, rimasta finora sostanzialmente inedita ma ricostruita dallo storico Marcello Ravveduto. Il volume verrà presentato giovedì 4 febbraio alla Camera alle ore 13 presenti, oltre all´autore, la presidente della Commissione antimafia Rosy Bindi, don Luigi Ciotti; il deputato Davide Mattiello, membro delle Commissioni Giustizia e Antimafia; la figlia di Marcello Torre, Annamaria.
L´autore ha la capacità di allargare il fascio di luce del racconto per coprire un intero territorio e molte vicende d´interesse nazionale (l´affermarsi del potere camorristico, la tragedia del sisma dell´Irpinia, lo scontro sulla legge sul divorzio ecc). I protagonisti sono infatti sempre almeno due.
Innanzitutto Marcello Torre, "democristiano indipendente" - come scrive Nando dalla Chiesa - inizialmente avvocato anche di camorristi, capace di difendere la legge sul divorzio in contrasto con la corrente fanfaniana, maggioritaria nel suo partito, e, da politico locale, di frapporsi alla brama di accaparrarsi da subito una posizione di rilievo nell´impegno di ricostruzione per il dopo terremoto del 23 novembre 1980. E poi una terra dove le sparatorie e i delitti, che insanguinano Pagani e la regione, segnano l´ascesa di Raffaele Cutolo, trasformandola in un "Far West" - 1527 omicidi in Campania tra il 1970 e i primi anni Ottanta -; una terra che dopo il sisma viene inondata di finanziamenti pubblici (50 mila miliardi di lire), creando un´emergenza infinita (nel 1990 ancora 28.500 sfollati) e alimentando l´appetito smodato dei boss, per aver ostacolato il quale viene decisa definitivamente la fine del "sindaco gentile". "La vita di Marcello Torre - ricorda don Ciotti - viene troncata la mattina dell´11 dicembre 1980, dopo che ha passato giorni e notti tra la sua gente, a gestire i soccorsi, a distribuire cibo e coperte. La mafia uccide una persona troppo libera per essere manipolata o anche solo "indirizzata"". (ANSA).