Di Redazione su Domenica, 23 Luglio 2017
Categoria: Avvocatura, Ordini e Professioni

Le "perle di saggezza" di Giuseppe Caravita, autore di "Avvocà, per ora grazie"

Giuseppe Caravita è un avvocato italiano. Ma oltre ad essere un Collega, e ad esercitare degnamente e con passione la propria attività professionale, Caravita è anche uno scrittore altrettanto appassionato, tanto più che la materia del suo scrivere, il collante dei suoi libri, trae spunto e si identifica proprio nei tratti
più spigolosi e problematici di un mestiere, quello del professionista del Foro, che non ha pari.

Lo stile di Caravita è ironico, per meglio dire autoironico, e pungente, comunque profondamente reale. Il suo incedere narrativo muove dalla descrizione di fatti concreti, molto spesso realmente accaduti, nei meandri dell´agenda di uno studio legale e nelle aule di Tribunale. I protagonisti si succedono con comportamenti i più diversi, a volte espressione di una correttezza morale senza misura, in altri casi ancorati ad un formalismo burocratico incomprensibile e così via, ma in tutti i casi, e in ultima analisi, nei libri di Caravita c´è proprio il foro, la vita forense, delle cui problematiche, compresa la crisi chi ha segnato la professione negli ultimi anni, Giuseppe Caravita è testimone attento e sagace, come nel suo magistrale libro "Avvocà, per ora grazie" presentato con grande successo in molte città italiane e cui si riferisce l´immagine.

Qui di seguito riportiamo invece quelle che definiremmo le perle di saggezza, le regole che l´avvocato Giuseppe Caravita ha segnalato all´attenzione di tutti i colleghi e che la nostra redazione sente di condividere pubblicamente. Eccole:

Coltiva l´arte del silenzio: le parole sono pietre, prima di scagliarle occorre soppesarle e valutarne forma e consistenza, per capire dove andranno a finire e che effetto avranno.

Impara ad ascoltare: anche le parole degli altri sono pietre, e se ascolti puoi valutarne traiettoria ed effetto.

Sospendi il giudizio: valuta, ma non esprimere condanne. Tu non sei un giudice, il tuo compito è un altro.

Preparati ad affrontare l´ingratitudine: più ti sarai speso, meno sarai pagato. E la moneta della riconoscenza è quella che vale di più.

Sii sempre forte: quando mostrerai debolezza ti salteranno alla gola.

Sorridi sempre, almeno dentro di te. La tua felicità è tua, e nessuno te la può levare.

Ragiona, non andare appresso alla folla.
Ragiona, non andare appresso alla follia.
Ragiona, sarà la tua unica consolazione.

Confrontati con tutti, ed esprimi la tua opinione: anche l´ultimo avvocato iscritto proprio questa mattina può sapere una cosa in più di te.

Sii umile, e rispettoso, di te stesso e degli altri.

Controlla le cose due volte, tre volte, quattro volte.

Non avere paura di domandare: è meglio una domanda stupida prima che una affermazione intelligente dopo.

Non ti fare intimorire da nessuno. Cammina a testa alta, e piegala solo per salutare. Ama te stesso, pensa a te stesso. Solo così potrai essere di aiuto agli altri.