Di Redazione su Giovedì, 21 Dicembre 2017
Categoria: Giurisprudenza Consiglio di Stato

Insegnanti diplomati, disco rosso dal Consiglio di Stato, no ad assunzioni e fuori da Gae

Gli insegnanti diplomati, ha stabilito il Consiglio di Stato a.p., non potranno essere inseriti nelle graduatorie che permettono l´assunzione, ma solo in quelle utilizzate per le supplenze

Mercoledì 20 dicembre il Consiglio di Stato a sezioni riunite ha deciso in via definitiva che gli insegnanti in possesso di un diploma magistrale conseguito entro il 2001/2002 dovranno essere esclusi dalle Graduatorie a Esaurimento, cioè le graduatorie a cui sono iscritti i docenti in possesso di abilitazione all´insegnamento e che sono utilizzate per l´assunzione in ruolo. La sentenza ha stabilito che chi ha il diploma magistrale dovrà essere inserito non nelle GaE ma nelle Graduatorie d´istituto, quelle che vengono utilizzate per le supplenze annuali e temporanee. Negli ultimi anni altre cinque sentenze sempre del Consiglio di Stato avevano invece inserito i diplomati nelle GaE; la sentenza definitiva smentisce queste decisioni precedenti.
La sentenza, scrive Repubblica, ha a che fare con la graduatoria che avrebbe deciso chi sarebbe stato assunto prima e riguarda due fasce di docenti della scuola d´infanzia: da una parte circa sessantamila persone con il diploma che erano state inserite nelle Graduatorie a Esaurimento (cioè i maestri e le maestre che insegnano nella scuola con il vecchio titolo preso entro il 2001) e dall´altra «tutti gli aspiranti maestri e soprattutto le maestre d´infanzia che, laureate e già escluse dalle assunzioni della Buona scuola, in queste stagioni hanno attaccato l´inserimento dei magistrali avvenuto a colpi di sentenze amministrative».
Le associazioni che difendono i precari diplomati magistrali hanno annunciato una manifestazione in piazza il prossimo 8 gennaio; il sindacato Anief, Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori, ha fatto sapere che contro la sentenza del Consiglio di Stato presenterà appello alla Convenzione europea dei diritti dell´uomo, la CEDU. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha spiegato che «non esistono abilitati di serie A o di serie B», che «il precariato non si risolve eliminando i nomi da una graduatoria» e che «non si può cancellare con un colpo di spugna il giusto diritto di un docente abilitato ad aspirare alla stabilizzazione».
Nella sentenza i giudici hanno anche scritto che le decisioni prese dovranno essere eseguite «dall´autorità amministrativa», cioè dal ministero dell´Istruzione, ma la faccenda sembra complicata e non è chiaro che cosa succederà concretamente. Scrive infatti Orizzonte Scuola:
«Bisogna distinguere la situazione di coloro che sono già stati assunti a tempo indeterminato o con supplenze a pieno titolo (2.000 docenti, per i quali la sentenza è passata in giudicato), e coloro che invece si trovano in GaE in virtù di provvedimenti cautelari e come tali gravati dalla riserva. Tra questi ultimi inoltre bisognerà distinguere tra coloro che sono stati assunti in ruolo e coloro che hanno stipulato un contratto di supplenza, ma con riserva».
Uno degli avvocati in difesa dei docenti con diploma magistrale ha spiegato: «Quello che si profila è un licenziamento di massa, il più grande della storia italiana. A noi risultano 55 mila iscritti con riserva nelle GaE e dopo che per oltre due anni la giurisprudenza ha ritenuto questo titolo utile anche a ottenere il ruolo, oggi si fa un passo indietro e si dice che è buono solo per le supplenze. I numeri sono enormi e di difficile quantificazione e il Miur ha giustificato scelte politiche senza dare mai la possibilità di un vero riscontro. Parliamo di precari che da numerosi anni permettono al servizio scolastico di funzionare».
I principi su cui si basa la decisione definitiva del Consiglio di Stato sono due. Si dice innanzitutto che i docenti con diploma magistrale avrebbero dovuto presentare domanda di inserimento nelle GaE in occasione dei precedenti aggiornamenti delle graduatorie stesse: i ricorsi sono arrivati insomma troppo tardi. E si dice infine che il titolo di diploma magistrale in passato è stato considerato valido per l´abilitazione all´insegnamento, ma non per l´accesso alle graduatorie e all´assunzione. Prima del 2001/2002 il titolo magistrale era sufficiente per insegnare alle elementari, mentre ora è obbligatoria la laurea.