Di Giuseppe Caravita su Venerdì, 20 Luglio 2018
Categoria: Giuseppe Caravita: uno di duecentocinquantamila

“ Il cavaliere, che non se ne era accorto, andava combattendo, ed era morto” (Francesco Berni)

Sotto i colpi rovinosi di un meccanismo perverso, l'avvocatura si avvia a congresso.

Tema : L'avvocato nella Costituzione. In realtà, l'avvocato si trova in un'altra situazione meno nobile, che non diremo. Ma tanto sappiamo tutti quale sia.

Ora, l'importante è sapere se l'avvocatura, composta- dicono – di duecentocinquantamila individui, sia come maionese impazzita, e non più amalgamabile, o come il mercurio, sparso per terra, che con un paziente lavoro può essere ricondotto a unità.

Diciamolo ancora una volta: ​​la situazione è drammatica. E necessiterebbe di lealtà politica. E invece ancora giochiamo. Ancora non riceviamo le risposte a domande che facciamo da anni.

Sia chiaro. Le domande le facciamo a nostri pari: non siamo sudditi. E pertanto pretendiamo delle risposte, che non vengono date. Perché?

Mi riferisco alle domande su "Il Dubbio". Nessuno si è degnato di porgere mezza risposta a mezza domanda. E allora io ne faccio un'altra. Possiamo sapere quale sia l'emolumento del direttore del nostro giornaletto parrocchiale? No, perché qui in mezzo a noi c'è gente in gravissima difficoltà, e noi buttiamo i soldi. E ancora: è stato pubblicato il bilancio della società che edita "Il Dubbio"? Penso proprio di no. Perché?

Ecco, noi facciamo finta di essere vivi, ma siamo morti. Forse. Lo sapremo a Catania, se i delegati saranno all'altezza del compito che hanno inteso assumersi, oppure no.

Nel frattempo, voglio dire ai miei fratellini e alle mie sorelline due cose, semplici semplici, su come intendo la professione e come intendo la mia vita.

C'è una parte della mia vita, una piccola parte della mia vita, che si può chiamare Felicità. La condivido con voi, Consorelle e Confratelli, che anche custodite nei Vostri cuori una piccola parte di Felicità, che è vostra, e che nessuno Vi toglierà mai.

Voglio anche a voce alta e chiara dire con chi non la condivido: non la condivido con chi ha la mangiatoia bassa, e pur di mangiare china la testa.
Non la condivido con il Commissario Straordinario di un importante ente pubblico di Roma, che in un colloquio telefonico mi ha detto testualmente : "Evidentemente Lei e la Sua cliente fate parte della stessa cordata". Ho risposto quello che dovevo rispondere. Io non faccio parte di cordate, non ho clienti ma assistiti, sono un uomo libero e libero morirò. Povero, ma libero.

Non la condivido con un Custode Giudiziario che cacciando l'esecutato dalla casa venduta all'asta ha detto "Il Suo Avvocato è troppo scrupoloso" riferendosi a me. Ho detto al mio assistito, che mi riferiva la frase, che quella frase era una minaccia, la minaccia formulata da una rotella di un potere cieco e spietato.

Non la condivido con il giovane Collega che nella udienza di una causa che riguardava me e dove mi difendevo da solo, quando ho esibito una certa lettera arrivata tra citazione e prima udienza, ha chiesto di leggerla, poi l'ha buttata sulla scrivania dicendo "Questa lettera può averla scritta chiunque" (sottintendendo che poteva essere falsa), Ne riparleremo in fase istruttoria: però alla fine della udienza l'ho preso da una parte e gli ho detto "Potrei essere tuo padre. Questa volta ho lasciato correre, la prossima chiederò che parole come quelle che hai detto siano messe a verbale e ti farò un esposto".

No, la mia Felicità, per quello che vale, per quello che è durata, io la condivido con i derelitti, con gli aggrediti, con chi non riceve lo stipendio da mesi, con chi non ha gli strumenti per reagire, con chi non ha più il coraggio e la forza di guardare negli occhi i figli, con chi ha sbagliato, con chi se mangia a pranzo non mangia a cena. E non sono pochi.
E con loro voglio condividere il mio stupido, insignificante passaggio terreno.
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Non c'erano più suoni
nelle vie solitarie,
nelle vie solitarie
non c'erano rumori.
Tu, senza più ritrosia,
avvicinavi ancora
la tua mano alla mia
e ci fioriva in cuore,
in cadenza ternaria
il ritmo straordinario
della Felicità......

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