Di Irene Coppolino su Venerdì, 20 Gennaio 2023
Categoria: Education

Le Università americane contro TikTok

Un vero dilemma, quello degli istituti d'istruzione (college) americani, fa riferimento proprio alla famosissima applicazione utilizzata da tantissimi ragazzi: TikTok.

L'ultimo appello al boicottaggio del popolarissimo social network cinese è arrivato dal commissario per l'istruzione della Louisiana Cade Brumley, che ha consigliato martedì alle scuole pubbliche di bandire l'app dai dispositivi a causa di problemi di sicurezza e privacy.

Un numero consistente di insegnanti e politici sostiene infatti che vi sia un notevole rischio di sicurezza che il governo cinese ottenga dati personali e li utilizzi per promuovere la sua propaganda – oltre a danneggiare la salute mentale dei ragazzi.

Il consumo di video veloci incide su memoria e attenzione di bambini e teenager. I social possono avere conseguenze negative sulla psiche dei minori.​ La soluzione non è affatto impedirne l'uso, ma regolamentarlo​. 

Ora c'è il forte sospetto che TikTok e video veloci sui social possano danneggiare la capacità di concentrazione e lo sviluppo cognitivo, educativo dei ragazzi; più di quanto avveniva con i video di Youtube.

Uno dei pochi studi che esamina specificamente gli effetti di TikTok sul cervello si è concentrato su Douyin, l'equivalente di TikTok in Cina, fatto dalla stessa società madre cinese, ByteDance Ltd. Ha scoperto che i video personalizzati che il motore di raccomandazione dell'app mostra agli utenti attivano i centri di ricompensa del cervello, rispetto ai video di interesse generale mostrati ai nuovi utenti.

Il divieto di utilizzare i dispositivi in dotazione alla scuola è stato attuato anche dai college pubblici della Georgia, per la precisione da 26 tra università e college.

Ma non è finita qui: l'8 dicembre, il governatore dell'Oklahoma Kevin Stitt ha emesso un ordine esecutivo che vieta l'uso di TikTok da parte delle agenzie statali, e gli istituti di istruzione superiore lo hanno rapidamente seguito.

Quella dei legislatori americani contro il social network cinese è quindi una battaglia destinata a intensificarsi. Uno scontro che recentemente è finito financo al Congresso, che ha proposto di vietare l'uso dell'app sulla maggior parte dei dispositivi in dotazione ai funzionari governativi e ai parlamentari.

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