Di Redazione su Venerdì, 20 Marzo 2020
Categoria: Maestri e Testimoni: nomi e storie da ricordare

27 agosto 1770, nasce Friedrich Hegel: "Spiego il diritto e lo Stato"

Georg Wilhelm Friedrich Hegel (Stoccarda, 27 agosto1770Berlino, 14 novembre1831) è stato un filosofotedesco, considerato il rappresentante più significativo dell'idealismo tedesco.

È autore di una delle linee di pensiero più profonde e complesse della tradizione occidentale; la sua riflessione filosofica nasce all'interno dell'ambiente culturale tedesco di inizio Ottocento, dominato dalla filosofia kantiana e dai suoi sviluppi idealistici.

Oltre che dalla filosofia del suo tempo, la formazione intellettuale di Hegel è profondamente influenzata dallo studio della cultura e filosofia greca antica. Autori fondamentali per Hegel sono Eraclito (''Non c'è proposizione di Eraclito che io non abbia accolto nella mia Logica'') per l'opposizione dei contrari, Platone e Aristotele: Platone, ad esempio, con il suo Parmenide fornisce per Hegel l'esempio migliore di dialettica;mentre Aristotele con il suo concetto di energeia (actus, atto) è il principale modello teorico per la nozione di soggetto, e con quello di νοήσεως νόησις (noéseos nόesis) per l'identità di soggetto e oggetto. Altro autore importante è Spinoza: per Hegel, infatti, uno dei compiti della filosofia è quello di elaborare la tesi spinoziana per cui "l'Assoluto è sostanza" e svilupparla ulteriormente mostrando che "l'Assoluto è soggetto".

La filosofia di Hegel segna una svolta decisiva all'interno della storia della filosofia: da un lato, molti dei problemi classici della filosofia moderna verranno riformulati e problematizzati diversamente, come il rapporto mente-natura, soggetto-oggetto, epistemologia-ontologia (in ambito teoretico) o i temi relativi al diritto, alla moralità, allo Stato (in ambito pratico e morale); dall'altro, vengono introdotti nuovi problemi, come quello di dialettica, di negatività, di toglimento (o superamento, Aufhebung in tedesco), la distinzione fra eticità e moralità, fra intelletto e ragione etc.; mentre verrà data maggiore importanza a temi tradizionalmente non facenti parte della filosofia a pieno titolo (arte, religione, storia). 

Lo Stato è la sintesi assoluta della razionalità dei singoli, che riconoscono in esso il luogo della piena realizzazione della libertà individuale. La libertà, infatti, è vera soltanto quando riesce ad essere "oggettiva": e lo Stato garantisce l'oggettività della libertà. L'oggettività dello Stato nella relazione dialettica con gli altri Stati, all'interno della storia universale, proietta lo Spirito verso l'Assoluto.

G. W. F. Hegel, Lineamenti di filosofia del diritto, parr. 257-258; Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, parr. 535-536 -453)

 Lo Stato è la realtà dell'idea etica; lo spirito etico, in quanto volontà manifesta, evidente a se stessa, sostanziale, che si pensa e si conosce, e compie ciò che sa e in quanto lo sa. Nell'éthos, esso [lo Stato] ha la sua esistenza immediata, e nell'autocoscienza del singolo, nella conoscenza e attività del medesimo, ha la sua esistenza mediata, cosí come questa [l'autocoscienza] mediante il principio, ha nello Stato, in quanto sua essenza, fine e prodotto della sua attività, la sua libertà sostanziale. [...]
Lo Stato, in quanto è la realtà della volontà sostanziale, che esso ha nell'autocoscienza particolare, elevata alla sua universalità, è il razionale in sé e per sé. Questa unità sostanziale è fine a se stessa, è un assoluto, immoto, nel quale la libertà giunge al suo diritto supremo, cosí come questo scopo finale ha il piú alto diritto di fronte ai singoli, il cui dovere supremo è di essere componenti dello Stato.Lo Stato è la sostanza etica consapevole di sé, la riunione del principio della famiglia e della società civile; la medesima unità, che è nella famiglia come sentimento dell'amore, è l'essenza dello Stato; la quale però, mediante il secondo principio del volere che sa ed è attivo da sé, riceve insieme la forma di universalità saputa. Questa, come le sue determinazioni che si svolgono nel sapere, ha per contenuto e scopo assoluto la soggettività che sa; cioè vuole per sé questa razionalità.
Lo Stato è 1) dapprima la sua formazione interna, come svolgimento che si riferisce a sé, il diritto interno degli Stati o la costituzione. È poi 2) individuo particolare, e quindi in relazione con altri individui particolari, il che dà luogo al diritto esterno degli Stati. Ma 3) questi spiriti particolari sono solo momenti nello svolgimento dell'idea universale dello spirito nella sua realtà; e questa è la storia del mondo, o storia universale [...].
(G. W. F. Hegel, Lineamenti di filosofia del diritto, Laterza, Bari, 1965, pag. 238;

Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, Laterza, Bari, 1975, pagg. 743-745)

Messaggi correlati