Di Redazione su Martedì, 24 Gennaio 2017
Categoria: Legalità

Genovese condannato a 11 anni, più lontana sfiducia per Accorinti

Francantonio Genovese, ex parlamentare del Pd poi passato a Forza Italia, è stato condannato a 11 anni dal tribunale di Messina al processo - che vede altri 22 imputati - scaturito dall´operazione ´Corsi d´oro´ sull´uso illecito di finanziamenti erogati dalla Regione siciliana a enti della formazione professionale. Il cognato di Genovese, Franco Rinaldi, ex deputato regionale del Pd e ora di FI, ha avuto una condanna a due anni e mezzo. Tra gli altri condannati anche le sorelle Schirò: Chiara, moglie di Genovese, ha avuto 3 anni e 3 mesi; Elena, moglie di Rinaldi, 6 anni e 3 mesi. Condannato anche l´ex consigliere comunale di Messina Elio Sauta: 6 anni e 6 mesi.
La seconda mazzata a distanza di appena 5 giorni, dopo che, al termine del pluriennale iter iniziato nel 2014 con un accertamento da parte dell´Agenzia delle Entrate, la Commissione tributaria siciliana ha riconosciuto Genovese colpevole di aver sottratto al fisco nel 2005 ben 16 milioni di euro di redditi, detenuti in Svizzera tramite polizze assicurative. ribadendo che "le persone fisiche residenti in Italia che al termine del periodo d´imposta detengono investimenti all´estero, ovvero attività estere di natura finanziaria, attraverso cui possono essere conseguiti redditi di fonte estera imponibili in Italia, devono indicarli nella dichiarazione dei redditi".
Occhi puntati su palazzo Zanca
La condanna di Genovese, secondo molti osservatori locali, potrebbe determinare conseguenze sulla politica locale.
Tra pochi giorni, infatti, il Consiglio Comunale peloritano sarà chiamato ad esaminare la mozione di sfiducia presentata da un gruppo di consiglieri appartenenti ai gruppi di F.I. e del P.D. contro il sindaco Renato Accorinti, che per determinare la decadenza del sindaco (e del Consiglio) dovrebbe essere approvata da 27 consiglieri, circa 10 in più dei presentatori.
Si tratta, ma solo apparentemente, di una dinamica politico istituzionale autonoma dalla condanna inflitta a Francantonio Genovese.
Che non sia così è invece dimostrato da tre concorrenti elementi: dal ruolo di assoluto protagonista da lui mantenuto, anche dopo le inchieste che lo hanno travolto, nella politica dello Stretto e negli stessi equilibri di Palazzo Zanca, se si pensa che non pochi consiglieri tra quelli eletti, in carica e tra i firmatari della mozione provengono notoriamente dal suo gruppo; dal definitivo abbandono della scena politica, che questa condanna così pesante, al momento, segna per Genovese, e che presumibilmente indurrà molti dei suoi sostenitori a ricollocarsi politicamente; dalla circostanza che sono in tanti, a Messina e oltre, a considerare Genovese uno dei principali ispiratori della mozione di sfiducia ad Accorinti, il quale, non a caso, prima della condanna e pur senza nominarlo, ha fatto riferimento al ruolo assunto nella vicenda da "burattinai" della politica locale.
In queste condizioni, il reset conseguente ad una ipotetica approvazione della mozione, che comporterebbe la indizione di un nuovo turno elettorale con elezioni da tenersi entro la prossima primavera, potrebbe non risultare privo di conseguenze politiche per alcuni dei suoi presentatori e di chi decidesse di sostenerla in Consiglio. Il dato che appare più probabile in questo momento è quindi un congelamento della mozione, che, oltretutto, oltre a colpire un sindaco da tutti ritenuto onesto, rischerebbe di mettere in serissimo imbarazzo anche il Pd siciliano del quale Genovese è stato il primo segretario che, associandosi in blocco ai sostenitori della mozione, rischierebbe di confondere, e probabilmente di turbare e di allontanare, molti dei propri elettori, anche a causa dell´asse con F.I. alla vigilia delle prossime elezioni regionali siciliane.