Di Redazione su Sabato, 18 Maggio 2019
Categoria: Famiglia e Conflitti

Genitori separati: non si coinvolge il figlio nel conflitto

 Perché vi sia alienazione genitoriale servono du elementi: "indottrinamento" del figlio, da parte di un genitore a pregiudizio dell'altro, e l'adesione acritica (e inconsapevole) del figlio alla posizione del genitore alienante

"Chiedilo a tuo padre perché ci ha abbandonati". "E' colpa di tua madre se quest'anno non potrai più frequentare il corso di nuoto". "Se domani non te la senti di andare con lui dai nonni, diciamo a tuo padre che hai l'influenza". "Se mamma ti sgrida, registrala con il cellulare, sarà un segreto tra noi". Queste sono solo alcune, peraltro tra le più innocue, manifestazioni di quella odiosa ma dilagante forma di irresponsabile coinvolgimento dei figli nel conflitto genitoriale.

Tra una rivendicazione economica e una domanda di addebito, infatti, capita troppo spesso che i minori vengano coinvolti, anzi travolti, dalle insane dinamiche che un amore finito lascia dietro di sé. In men che non si dica, i bambini cambiano ruolo: da spettatori inermi delle quotidiane e reciproche recriminazioni tra mamma e papà, ad attori protagonisti della scena del crimine. Piccoli strumenti nelle mani sapienti dell'uno, potentissime armi scagliate contro l'altro, costretti a portare sulle loro piccole spalle il peso insopportabile del conflitto di lealtà. A scegliere da quale parte stare.

Un articolo di Benedetta Di Bernardo, pubblicato su La Repubblica del 15 maggio, accende i riflettori su un mondo di ricatti e di ripicche.