Di Redazione su Mercoledì, 14 Giugno 2017
Categoria: Attualità

´Estirpato il cancro a Lampedusa´, solidarietà della redazione a Giusi Nicolini

La redazione del nostro portale esprime piena e personale solidarietà a Giusi Nicolini, già sindaco del comune di Lampedusa, per le ignobili scritte apparse su alcuni muri del centro isolano all´indomani della sconfitta elettorale.

"Grazie, avete estirpato il cancro lampedusano", e le altre simili, sono scritte offensive ed indecenti, che siamo certi non appartengano al comune sentire dei residenti lampedusani, che in questi anni, con in testa proprio la Nicolini, hanno dato, davanti al mondo, prova di una umanità straordinaria.

Sotto questo profilo, è importante, come sottolineato da alcune agenzie di stampa che le scritte contro la Nicolini siano state immediatamente rimosse proprio da alcuni abitanti, anche se sarebbe stato meglio che tempestivamente fosse stata l´Amministrazione, presieduta dal nuovo sindaco martello, ad occuparsi della immediata rimozione.

Non conoscendo quella realtà locale, non possiamo che limitarci a prendere atto delle dichiarazioni rese, all´indomani della sua sconfitta al primo turno, dalla Nicolini ("Abbiamo creduto che fosse necessario andare avanti e invece si è deciso di tornare indietro. E´ possibile che non siamo stati capaci di far comprendere ai nostri concittadini tutto questo?". E ancora: "E´ molto più probabile che la legalità, la sostenibilità ambientale, il forte cambiamento impresso nell´azione amministrativa, abbiano ottenuto il risultato di compattare interessi che vogliono ostacolare il futuro diverso che stavamo costruendo. Lo vedremo, lo vedranno").

In ogni caso, il rispetto per il dato elettorale e per la volontà popolare, che in democrazia sono principi sacri, quando non inquinati, non può far passare sotto silenzio la gravità di quanto è accaduto. Da cittadini, e da operatori della Giustizia, ribadiamo pertanto alla Nicolini la nostra piena solidarietà, auspicando che possano celermente essere individuati i responsabili e che la nuova amministrazione di Lampedusa pronunci parole chiare di condanna.