Una sentenza del tribunale di Ferrara riapre il tema dei ristori ai risparmiatori coinvolti nelle perdite degli istituti andati in default. Il pronunciamento del tribunale civile di Ferrara — come riporta il quotidiano La Nuova Ferrara — ha stabilito che tutti i risparmiatori che hanno subito perdite in seguito al crac dell´istituto estense debbano essere risarciti anche dalla Nuova Cassa, l´istituto ponte che sta per essere fuso con la Banca Popolare dell´Emilia Romagna. In pratica il Tribunale di Ferrara ha condannato la Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara, al risarcimento di tutti i danni subiti da un risparmiatore che aveva comprato azioni, pari alla somma versata (€ 19.209,64), oltre rivalutazione monetaria, interessi e spese. Secondo la motivazione della sentenza la vecchia Carife avrebbe violato alcune norme del Tuf (testo unico finanziario) e del regolamento Consob attuativo della direttiva Mifid e di conseguenza l´ente Nuova Cassa di risparmio risponde di tutti i debiti del vecchio istituto, compresi quelli derivanti dalla vendita di azioni e obbligazioni, purché viziati da nullità o inadempimento. Lo studio legale BDF di Ferrara ha seguito la causa di risarcimento presentata da un risparmiatore truffato (per un ammontare appunto di circa 20mila euro), ottenendo che venga rispettato il suo diritto al risarcimento. Ma la sentenza avrà conseguenze importanti ai fini della tutela degli azionisti di tutte e quattro le banche andate in risoluzione, quindi oltre a Carife, anche Carichieti, Banca delle Marche, Banca Etruria. Secondo gli avvocati dello studio BDF di Ferrara, che ha seguito il caso, la via maestra per ottenere il rimborso «è quella del giudizio civile, da avviare dopo aver dato corso alla mediazione obbligatoria».