Di Redazione su Mercoledì, 23 Marzo 2016
Categoria: Video (Istituzioni e Società)

Disabilità, un ddl di Paola Taverna (M5S) punta a favorire le assunzioni obbligatorie

Garantire il diritto al lavoro dei cittadini disabili esaltando le loro attitudini. Questo lo scopo di un disegno di legge presentato da Paola Taverna, senatrice del Movimento 5 stelle. L´esponente pentastellata punta a rivoluzionare l´attuale approccio della normativa giuslavoristica: l´assunzione di un disabile non dovrà più essere vissuta come un mero adempimento burocratico ma come una scelta capace di esaltare le potenzialità e le attitudini del singolo collaboratore. Oggi la materia è regolata dalla legge 68 del 1999. Articolato che impone l´assunzione di una persona con disabilità se l´azienda occupa da 15 a 35 dipendenti, di due unità se gli impiegati sono compresi tra i 36 e i 50 e del sette per cento della forza lavoro nel caso ci siano oltre 50 addetti.
Il cambio di passo vede coinvolte in prima linea le associazioni e le cooperative iscritte nel registro delle Onlus. La proposta prevede che i datori di lavoro privati, obbligati ad assumere una persona disabile per assolvere agli obblighi di legge, possano farlo anche disponendo una donazione a un´organizzazione del Terzo settore. Somma che servirebbe a coprire tutte le spese connesse all´impiego di un lavoratore. Un nuovo approccio che potrebbe riguardare anche tantissimi malati rari come una disabilità riconosciuta. Non solo, le organizzazioni dei malati rari potrebbero strutturarsi grazie alle donazioni provenienti da grandi aziende o piccole e medie industrie.
Paola Taverna non ha nascosto la propria determinazione: “Sono stanca di vedere lavoratori parcheggiati di fianco a una fotocopiatrice. Questa legge servirà a riconoscerne le capacità e ad aiutare le altre persone in difficoltà assistita dalle associazioni. Dobbiamo garantire a questi nostri concittadini il diritto al lavoro riconosciuto dalla Costituzione. Lavoro vuol dire dignità e gioia di vivere. Questa mia proposta è frutto del dialogo con il mondo associativo”.
Ha partecipato alla presentazione del testo anche Nunzia Catalfo, capogruppo del Movimento di Grillo a Palazzo Madama: “Le leggi in vigore hanno prodotto risultati molto deludenti per i cittadini disabili. La chiamata diretta da parte dei datori di lavoro privati lascia molto a desiderare. Per rafforzare quanto dico faccio riferimento ai dati. In Italia l´84 per cento dei disabili in età lavorativa non ha un impiego e i disoccupati iscritti nelle liste del collocamento obbligatorio sono oltre 750mila. Una situazione lontano dallo spirito della legge che ha visto l´Italia condannata di fronte alla Corte di giustizia dell´Unione europea”. Il ministero del Lavoro e le altre autorità preposte alle verifiche sembrano poi poco interessati alla verifica dell´assolvimento degli obblighi di legge. Continua la capogruppo M5S: “Tra il 2012 e il 2013, secondo gli ultimi dati ufficiali disponibili, le sanzioni per la mancata assunzione di disabili hanno riguardato solo 309 casi. Sono ancora troppo numerosi gli imprenditori e le società che preferiscono pagare una multa piuttosto che inserire nella propria pianta organica un lavoratore diversamente abile”.
Ad ispirare la presentazione del testo ai senatori pentastellati è stata Daniela Alleruzzo, presidente della onlus “L´arte nel cuore”, associazione impegnata da oltre dieci anni nell´inserimento lavorativo dei disabili nell´industria dello spettacolo: “Dobbiamo colmare il vuoto causato dalle mancante assunzioni. I ragazzi disabili possono fare tantissimi per la nostra società, così come testimoniato dalle nostre attività. Mi auguro che questo testo trovi l´appoggio di tutte le forze politiche. Apporto fondamentale per evitare ritardi e rinvii”.
Paola Taverna ha ricordato quanto sia importante il rapporto con il Terzo settore: “Voglio applicare a questo disegno di legge lo stesso metodo utilizzato per l´approvazione del ddl sugli screening neonatali per le malattie rare. Un´iniziativa legislativa che mi ha dato l´opportunità di conoscere il mondo delle persone affette da patologie rare. Se qualcuno storcerà il naso per la mia firma sono pronta a ritirarla e a metterla a disposizione delle altre forze politiche. Non vorrei che, come successo per gli screening, il ministero della Salute si sentisse autorizzato a compiere atti di bullismo istituzionale attraverso la pubblicazione di decreti ministeriali capaci di mortificare il lavoro del Parlamento”. Infine, la senatrice componente della commissione Sanità, ha spiegato che ogni cittadino può sentirsi libero di dare il suo contributo: “Sul sito del Movimento 5 stelle è presente la piattaforma ´Lex´. Un sistema che consente a chiunque di proporre modifiche, integrazioni e correzioni alle nostre proposte di legge”.

Fonte: Omar, Matteo Mascia, 22/3/2016
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