Di Rosalba Sblendorio su Sabato, 18 Aprile 2020
Categoria: Deontologia forense: diritti e doveri degli avvocati

Covid 19. Avvocati verso la fase 2: valorizzazione delle procedure adr

«La fase 2, quella della ripresa, non oltre differibile, dal 12 maggio: valorizzazione e semplificazione (per lo svolgimento e per la trasmissione) di tutte le procedure alternative alla giurisdizione».

Questo è quanto ha annunciato il Consiglio nazionale forense (Cnf) nella sezione news del sito https://www.consiglionazionaleforense.it/web/cnf-news/-/691363.

Il Cnf, che sta adottando una serie di delibere dirette a fornire delle linee guida per la gestione della fase 2 di quest'emergenza sanitaria nazionale, ossia il periodo post emergenza Covid 19, afferma che se:

In quest'ottica il Cnf ha adottato la recente delibera di adesione al manifesto della giustizia complementare». 

Il manifesto in questione punta molto su negoziazione e mediazione che, in questo momento storico, possono essere pratiche alternative per offrire assistenza e soluzioni celeri, non solo in caso di conflitti insorgendi, ma anche in quelli già pendenti.

In un periodo come quello che stiamo vivendo, in cui è in crescita il numero di conflitti per inadempimenti, contrattuali, risoluzioni negoziali e responsabilità per ritardi nell'inadempimento di un'obbligazione dovuti al blocco della maggior parte delle attività lavorative, bisognerebbe focalizzare l'attenzione su soluzioni alternative al rimedio giurisdizionale. E ciò al fine di alleggerire il contenzioso. Per tale motivo, nel rispetto della legge, affidarsi alla mediazione e alla negoziazione potrebbe portare a risultati vantaggiosi per tutti.

Ne consegue che:

Il Cnf, nell'ottica di promuovere le soluzioni alternative al rimedio giurisdizionale, tuttavia, non dimentica tutti quei procedimenti per cui non è possibile tale tipo di soluzioni e ancora, una volta, manifesta preoccupazione per la trattazione delle udienze da remoto. Con particolare riferimento a quei procedimenti ritenuti urgenti e non rinviabili, sostiene il Cnf - «è necessario ora un grande sforzo di metodo e un qualificato impegno di avvocati, magistrati e anche del personale amministrativo per individuare le fasi:

Il comune denominatore – in ogni caso – deve essere il bilanciamento degli interessi costituzionalmente garantiti, soprattutto quando sono coinvolti i soggetti più fragili e vulnerabili come i minori, i disabili, e gli anziani detenuti».