Di Redazione su Sabato, 22 Dicembre 2018
Categoria: Avvocatura, Ordini e Professioni

"Cosa abbiamo di meno degli avvocati francesi?" Matteucci (mga): "È giunto il momento di farci sentire"

In Francia gli avvocati sono in rivolta. Lo sono da settimane ed il movimento cui essi hanno dato vita non mostra segnali di cedimento. Non solo nei tribunali, ma anche nelle piazze, i legali francesi, giovani ed anziani, si battono con determinazione contro una riforma ma, al tempo stesso, la protesta sta diventando generale. E in Italia? In Italia nulla, se si esclude qualche formale presa di posizione, affidata quasi sempre a scarni ed asettici comunicati stampa.

Eppure, nel nostro paese i problemi non mancano, e probabilmente la condizione della categoria forense - non ci piace chiamarla classe - è arrivata ad un livello di gravità superiore a quella dei colleghi d'oltralpe. 

Sul punto, si registra un intervento di mobilitazione generale degli avvocati, il sindacato forense di sinistra che, negli ultimi anni ha condotto importanti battaglie soprattutto guardando all'avvocatura di base, quella meno tutelata dalle istituzioni forensi e dai poteri che contano. Intervento che è stato condiviso nella pagina Social del movimento dal suo presidente nazionale, l'avvocato Cosimo D. Matteucci.

Intervento che riportiamo integralmente:

In Francia gli avvocati sono in rivolta pacifica contro le paventate riforme governative in tema di giustizia: il gesto - che abbiamo visto sui social - del gettare via i codici fino a farne una catasta è altamente simbolico. In Italia, sinora, non si è trovata la forza e la volontà di far sentire la nostra voce contro le aberrazioni giuridiche e costituzionali che il governo sta realizzando e promettendo. Da un lato, un CNF assai cauto a contestare le esternazioni del ministro della giustizia, che Mascherin spera di trovare alleato nella sua idea dell'inserimento dell'avvocato in Costituzione; dall'altro il nuovo OCF uscito da Catania praticamente silente per ragioni a noi ignote. Solo UCPI sta mantenendo alta la testa degli avvocati italiani con i suoi duri comunicati e con le astensioni, sia pur brevi, proclamate. Noi di MGA siamo convinti che sia giunto il momento di cominciare a lavorare sull'idea di far sentire forte la voce degli avvocati italiani a difesa dei principi costituzionali violati e violando da parte dei gialloverdi. 

 La prescrizione, il decreto Salvini, la minacciata riforma del processo civile sottoposta non al vaglio dei giuristi ma, populisticamente e propagandisticamente, al popolo della rete: cosa vogliamo ancora aspettare per mettere in campo proteste significative e rumorose, fino ad un'astensione ad oltranza, anche con il coraggio di violare il codice di autoregolamentazione? Perché di fronte a pericoli eccezionali per alcuni dei principi cardine del nostro ordinamento come l'eguaglianza, la tutela dei deboli, il giusto processo in tempi ragionevoli, non possiamo rispondere che con proteste eccezionali. Pensiamoci insieme, amici e compagni.
A febbraio dobbiamo essere pronti.

MGA - Sindacato nazionale forense