Di Redazione su Domenica, 18 Novembre 2018
Categoria: Legalità

Corleone, la strada di casa Riina intitolata al giudice Terranova

La strada della casa di Totò Riina da questo momento in poi si chiamerà Cesare Terranova, giudice ucciso da Cosa Nostra, mentre il nido di contrada Punzonotto con i nomi delle sorelline Nadia e Caterina Nencioni, uccise con i genitori nella strage di via dei Georgofili, del 1993. "Abbiamo voluto concludere in modo molto simbolico questi due anni di impegno a Corleone", ha detto Giovanna Termini, una della triade commissarisle che regge il Comune di Corleone insieme a Rosanna Mallemi e Maria Cacciola dopo lo scioglimento per mafia. "A conclusione di questo incarico commissariale posso dire con serenità e anche con grande soddisfazione che la scommessa è stata vinta", sono state le parole del prefetto di Palermo. "Il merito è delle tre commissarie che, coinvolte anche emotivamente in questa delicata mission istituzionale, hanno assunto spesso scelte coraggiose, hanno talora buttato il loro cuore oltre l'ostacolo, e che lasciano tante azioni positive. Solo le ultime iniziative: l'apertura del centro disabili, la nuova sede del locale del commissariato di pubblica sicurezza in un immobile comunale appositamente ristrutturato, l'apertura di questa scuola intercomunale dell'infanzia, chiusa da tempo, e resa possibile grazie all'utilizzo di fondi del ministero dell'Interno. Del passato desidero ricordare il trasferimento di uffici comunali nel bene confiscato a Rosario Lo Bue, appositamente fatto sgomberare dopo un'occupazione abusiva durata anni". Corleone è cambiata - ha detto il giornalista di Repubblica Salvo Palazzolo, che ha coordinato l'evento - adesso, una bellissima sfida attende gli studenti di questa città, raccontare i tanti eroi di Corleone che nessuno ha mai ricordato: negli anni Sessanta, mentre imperversava la guerra di mafia, alcuni testimoni denunciarono ai carabinieri i mafiosi Riina e Provenzano, questa storia poteva finire già all'epoca. Invece, quei cittadini furono minacciati e dovettero andare via dalla Sicilia. Anche altri denunciarono, e furono uccisi. Corleone non si è mai arresa alla violenza mafiosa" (Fonte: La Repubblica)