Di Redazione su Domenica, 11 Giugno 2017
Categoria: Avvocatura, Ordini e Professioni

Contributi slegati da reddito, presidente Coa Napoli indice assemblea iscritti: "Cambiare, così si perde fiducia in istituzioni". Sostegno di Nad

Un appuntamento straordinario, di sicuro inedito, certamente non messo nel conto dalle istituzioni forensi, in primis da Cassa forense.

Il 3 e il 4 luglio, il Consiglio dell´Ordine degli Avvocati di Napoli ha infatti invitato tutti i propri iscritti ad esprimersi su un tema delicatissimo che è stato al centro delle proteste che hanno attraversato, in questi ultimi mesi, una Avvocatura stremata, la questione, cioè, della contribuzione minima che viene richiesta ogni anno ad ogni iscritto, in modalità indipendente dal reddito prodotto.

Un appuntamento, soprattutto, che potrebbe generare effetti a cascata su molti altri Coa, tenuto conto che quello partenopeo è, per prestigio storico e per numero di iscritti, uno dei più importanti del paese, e che il foro napoletano è tra quelli che storicamente hanno anticipato importanti mutamenti nelle politiche della Avvocatura.

Abbiamo, in proposito, sentito il presidente del COA di Napoli, Avvocato Armando Rossi, e il segretario nazionale di uno dei movimenti più impegnati nella protesta di questi mesi, Nuova Avvocatura Democratica, Avvocato Salvatore Lucignano. Ecco quanto ci hanno detto.




"L´assemblea degli iscritti, convocata a Napoli il 3-4 Luglio prossimo, rappresenta" - ci ha detto il presidente del Coa di Napoli, Avv. Armando Rossi - "un importante momento di ascolto da parte del Consiglio che presiedo. La problematica dei contributi previdenziali, che in molti a Napoli non riescono a pagare, è molto sentita all´interno del Foro e rischia, se non affrontata con dei possibili correttivi, di far perdere agli iscritti la fiducia nelle istituzioni".

"Da presidente del Consiglio dell´Ordine degli Avvocati di Napoli"- ha continuato Rossi - "mi sono già attivato insieme al Consiglio, perché si dessero risposte in merito. Il 31 gennaio scorso abbiamo deliberato, esprimendoci perché i criteri della contribuzione possano essere rivisti, diventando meno gravosi, almeno per i più giovani. Successivamente abbiamo prestato ascolto a tutte le manifestazioni e dibattiti che hanno visto protagonisti gli avvocati del Foro di Napoli, abbiamo invitato Cassa Forense a dare ascolto ai manifestanti del 21 aprile a Roma, abbiamo già affrontato il tema previdenziale in un´assemblea degli iscritti svoltasi l´11 maggio all´esito della quale il Foro ha deciso di istituire un tavolo tecnico tra associazioni, delegati cassa forense per affrontare il problema. Continuerò ad impegnarmi su questo versante che rappresenta una delle problematiche più avvertite dai miei iscritti".


Tra i soggetti più impegnati, NAD (Nuova Avvocatura Democratica) che della questione ha fatto uno dei suoi più importanti punti programmatici.
Abbiamo chiesto al suo segretario nazionale, Avv. Salvatore Lucignano, che ha accettato il nostro invito, di spiegarci le posizioni del Movimento:

"L´Assemblea del 3-4 luglio rappresenta un momento fondamentale e storico per l´avvocatura italiana" - ci ha detto - "Per la prima volta gli avvocati saranno chiamati a pronunciarsi su uno degli aspetti più odiosi ed iniqui prodotti dalla legge professionale forense: l´obbligo di pagamento di contributi minimi in misura slegata dal reddito, che colpisce in modo inaccettabile gli avvocati più deboli e più poveri. E´ una questione che riguarda non solo l´avvocatura, ma è significativo che gli avvocati napoletani possano essere l´avanguardia che mina la legittimazione di questo stato di cose".

"NAD ha ottenuto questa assemblea raccogliendo oltre 1400 firme di avvocati napoletani. Chiederemo il rispetto di un principio semplice, addirittura banale, eppure calpestato dalle istituzioni forensi italiane, ovvero che nessun cittadino, professionista, avvocato, possa essere sottoposto a prestazioni patrimoniali imposte arbitrariamente dal regolamento di un Ente privato, in spregio della progressività dei tributi. I contributi previdenziali sono infatti una prestazione patrimoniale di natura tributaria: devono essere proporzionali al reddito e non possono esulare il reddito dell´obbligato al versamento, nel rispetto degli articoli 23 e 53 della Costituzione".

"NAD ha già raccolto le sottoscrizioni necessarie perché l´assemblea, con identico ODG, si svolga a Nola, ma stiamo lavorando perché si tenga in tutta Italia, ovunque siamo presenti.
Il 3-4 luglio gli avvocati napoletani possono riscrivere la storia della previdenza forense italiana. La prima misura che pretendono i professionisti in crisi reddituale è una contribuzione previdenziale sostenibile: NAD continuerà a battersi perché la ottengano".