Di Redazione su Venerdì, 09 Ottobre 2015
Categoria: Giurisprudenza Consiglio di Stato

Cons. Stato Sez. III, 08/10/2015, n. 4667 (Associazioni mafiose)

Il Prefetto adotta legittimamente l’informativa antimafia sulla base di elementi sintomatici ed indiziari dai quali è deducibile il tentativo di ingerenza (quali una condanna non irrevocabile, l’irrogazione di misure cautelari, il coinvolgimento in un’indagine penale, collegamenti parentali, cointeressenze societarie e, o, frequentazioni con soggetti malavitosi) che, nel loro insieme, siano tali da fondare un giudizio di possibilità che l’attività d’impresa possa, anche in maniera indiretta, agevolare le attività criminali o esserne in qualche modo condizionata (D.Lgs. n. 159/2011, Codice antimafia) (Conferma della sentenza del T.a.r. Calabria, Catanzaro, sez. I, n. omissis) (Conforme alla sentenza Cons. Stato n. 4666/2015).