Di Alberto Pezzini su Domenica, 24 Febbraio 2019
Categoria: Alberto Pezzini: scaglie di ingiustizia

"Avvocati trattati come un kleenex". Pezzini: "Leggi e codici proteggono i nostri aggressori"

 Coletta Dinaro è l'ultima delle nostre Colleghe aggredita all'interno del proprio studio da un cliente. 

Mi sta simpaticissima. A lei va tutta la mia solidarietà, umana e professionale.
Basta guardarla per capire che è una persona solare ed una Collega seria.
Non sono veggente.
Qualche cosa in fatto di persone ogni tanto lo indovino.
Quelli che non decifro bene sono coloro che mi stanno vicino da molto tempo, ma questo è un altro paio di maniche.
Comunque.
Violenza ad un avvocato. In studio.
Certuni dicono essere ciò il sintomo di come oggi si vede un avvocato all'interno dell'immaginario collettivo.
Un soggetto che ti serve per svolgere e dipanare alcuni problemi e poi da buttare.
Un kleenex con la laurea in legge, và.
Ciò che fa sembrare sempre più palpabile questa visione distorta delle nostre figure, siamo noi avvocati.
Pensate al nostro Codice Deontologico.
Pensate al fatto di dover – di essere costretti – a consegnare le carte ai clienti benchè non ci paghino.
Una barbarie.
I diritti degli assistiti prima di tutto.
Ma cosa dite ? E i nostri allora, valgono di meno ?
E la deriva professionale che sorge dalla consapevolezza di potersi presentare in studio, esigere il proprio faldone e andarsene tutti impettiti da un altro senza aver pagato neanche un centesimo di tutte le nostre fatiche ?
Questa semplice norma è qualcosa di potenzialmente mostruoso.
Crea soggetti repleti di pretese,crea clienti pretensivi.
Fa delle persone soggetti che sanno di poter trasmigrare dall'uno all'altro professionista (olim) senza problema alcuno.
Ricordate che carrozzieri e meccanici godono di un diritto chiamato di ritenzione ?
Non ti consegno l'auto se prima non mi hai pagato.
E noi, ultimi e strenui alfieri di una professione umanistica, nella culla del sapere giuridico che è l'Italia,non disponiamo di alcuna difesa contro questa barbarie, ossia la volontà deliberata – che ad un certo punto scatta nel cliente – di non pagarti e mandarti affanculo ?
Vi ricordate che è più pretensivo il cliente che non ha mai pagato e che ad un certo punto – sobillato da altri – è divenuto perfettamente al corrente di tutto ciò che si deve fare in questi casi ?
Bene. Lo sapete.
Allora saprete anche come dalla pretesa, a finire nella tracotanza – altro atteggiamento intellettuale che come diceva Goethe non è omologo ma analogo – ci vuole un fiat.
E allora, avvocati, siete proprio sicuri che norme come questa debbano continuare a proteggere certi nostri clienti, quelli che vengono a romperci la testa in studio, magari con una noccoliera ?