Di Redazione su Domenica, 13 Gennaio 2019
Categoria: Leggi dello Stato

Classi pollaio, si cambia! Il disegno di legge in discussione, le proponenti: "Ridaremo dignità ad insegnanti"

Sembra sia la volta buona che uno dei problemi strutturali della scuola italiana, quello delle classi pollaio, possa essere finalmente, se non risolto, almeno ridotto.

Dopo innumerevoli sentenze ed ordinanze cautelari dei Tar di tutta Italia, seguite dai proclami, puntualmente disattesi, di tutti i ministri pro tempore, adesso un disegno di legge stato presentato in parlamento, ed è attualmente in discussione presso la commissione Cultura, deputata al suo esame.

La proposta, dicono le due proponenti, entrambe parlamentari del Movimento 5 stelle, potrebbe diventare legge in tempi brevi, ed apportare rilevanti novità. Vediamo il comunicato che è stato da loro predisposto:

 "Garantire agli alunni spazi adeguati nelle scuole è essenziale non solo per una questione di sicurezza, incolumità fisica e vivibilità, ma anche per migliorare la qualità della didattica, dando agli insegnanti la possibilità di dedicare la giusta attenzione a ciascun bambino o ragazzo.

In Italia il fenomeno delle cosiddette 'classi pollaio', frutto di norme pensate con l'unico obiettivo di far risparmiare lo Stato, trascurando così di tutelare il diritto allo studio, continua a produrre disagi, dispersione scolastica, ricorsi delle famiglie ai tribunali e scandali mediatici. Ma per il MoVimento 5 Stelle la scuola deve essere innanzitutto un luogo sicuro e inclusivo e offrire una formazione di qualità".

Sono parole di Lucia Azzolina e Vittoria Casa,  prima firmataria e relatrice del ddl che è attualmente in discussione alla commissione Cultura a Montecitorio.

"Con una proposta di legge che inizia oggi la discussione, puntiamo a fissare un tetto massimo di 22 studenti per ogni classe delle scuole primarie e secondarie. Attualmente la normativa prevede che nelle scuole primarie si possano avere fino a 27 studenti per classe, numero che aumenta a 28 nella secondarie di primo grado e addirittura a 33 – con la possibilità di derogare fino a 36 – per le secondarie di secondo grado. Come si può pensare di offrire un servizio di qualità con cifre come queste? Senza pensare che in Italia ci sono circa 200mila studenti con disabilità, che in aule sovraffollate non potrebbero mai fare un serio percorso di inclusione".

"Dicendo basta alle 'classi pollaio' saremo anche in grado di ripristinare le migliaia di posti di lavoro tagliati dalla legge Gelmini che ha aumentato il rapporto tra insegnanti e alunni. Rispetto a quanto è stato fatto in passato, si inverte completamente la rotta: lo scopo è mettere al centro un apprendimento di qualità, sostenendo i più deboli e permettendo agli insegnanti di svolgere con più dignità il loro lavoro".