Di Redazione su Domenica, 25 Giugno 2017
Categoria: Avvocatura, Ordini e Professioni

Cassa Forense, "Welfare attivo è una bufala, son fondi sottratti a tutela diritti e sostegno redditi". Durissimo affondo di Daniela Nazzaro

Riportiamo, su richiesta dell´autrice, avvocato Daniela Nazzaro del Foro di Roma, una sintesi del suo contributo pubblicato il 07.04.2017 sulla rivista giuridica "Diritto e Giustizia", in calce all´ articolo dell´ Avv. Paolo Rosa, con gli aggiornamenti successivi appresi in occasione del Salone della Giustizia e della Relazione alla Camera di Cassa Forense.

L´analisi vuole capire che fine facciano le liquidità che oggi siamo obbligati a versare alla Cassa, se le operazioni di investimento della Cassa siano veramente sicure e convenienti e se sia giusto sottrarre liquidità alla tutela dei diritti indisponibili come la maternità, la paternità, la malattia, l´inabilità, l´infortunio, la pensione, per sostituire il welfare passivo e le politiche di sostegno del reddito , con il welfare attivo e le politiche di investimento.
Partiamo dal Codice della Trasparenza, adottato dal CDA il 17.12.2015 , in ossequio alla delibera Min. Lavoro del 10.02.2011 , il cui art. 7 "Patrimonio e Investimenti" , prescrive l´OBBLIGO di pubblicazione di una serie di dati e informazioni, su cui vigila l´ ANAC, che qui testualmente si riportano:

"- la politica di investimento e il suo profilo di rischio definito in considerazione degli obiettivi e degli impegni previdenziali dello stesso;
- un prospetto recante l´esposizione delle attività detenute;
- i compiti e le responsabilità dei soggetti coinvolti nelle varie fasi del processo di investimento;
- il sistema di controllo della gestione finanziaria ed i parametri di riferimento impiegati per il monitoraggio e la verifica dei risultati della gestione;
- i documenti relativi all´asset allocation strategica nonché i dati relativi ai piani triennali di investimento e ai piani di impiego".

Ora, se andiamo a verificare quanto effettivamente sia stato pubblicato sotto la voce "Patrimonio e Investimenti" presente sul sito della Cassa Foresne , troviamo solo due documenti: "Asset Allocation" e "Gestione patrimonio", in cui vengono fornite solo alcune informazioni, trascritte dal bilancio.
Leggiamo le attività detenute (la torta colorata, per intenderci) e la scelta assunta nel 2015 di aumentare gli investimenti in azioni , cioè quelli che comportano maggiori rendimenti ma anche maggiori rischi (valuta, mercato, quota, liquidità, insolvenza). Escludendo le partecipazioni in Banca di Italia e Cassa Depositi e Prestiti che potrebbero anche essere considerate sicure, le altre operazioni immobiliari e di equity non indicano con trasparenza i rendimenti , nè l´orizzonte temporale , nè il rating delle società investite ! Una percentuale , inoltre , è riservata ad "altri investimenti".
Non emerge in tale sede quali siano le PMI in cui il CDA ha deciso di investire, quale sia il "core business" di queste PMI (in verità, una Fondazione dovrebbe finanziare solo progetti assistenziali in favore degli iscritti ), che tipo di investimento sia stato effettuato (ingresso nel capitale attraverso l´acquisto di azioni o illecita attività di intermediazione finanziaria?!), che criteri di selezione siano stati adottati per scegliere queste fortunate PMI (partecipano ai bandi come quelli del welfare attivo ?) e che livello di rischio sia stato assunto , a carico degli iscritti, non essendo previste garanzie in caso di imprese in start up .
Nulla poi sull´ operazione straordinaria di apporto del patrimonio immobiliare al FONDO CICERONE , ma abbiamo appreso dalla recente relazione alla Camera che NON RENDE, anzi perde lo - 0.18 % ! Nella suddetta relazione la Cassa giustificherebbe la perdita attraverso i costi di start up dopo 4 anni . Certo è che il Gestore incaricato ha ricevuto subito 200 milioni di euro di ingresso ( Fabrica sgr - Gruppo Caltagirone). e sarebbe anche interessante capire cosa sia realmente accaduto al patrimonio della Cassa in occasione dell´ operazione straordinaria di apporto al Fondo, potendosi interrogare la dottrina su cosa sia realmente, dal punto civilistico, un apporto, se non un trasferimento della proprietà immobiliare in cambio di quote, cioè pezzi di carta, il cui valore finale dipenderà dal mercato e dalla gestione della SGR.
A fronte dell´aumento di investimenti in azioni il CDA ha deciso (sempre coadiuvato dall´ufficio finanziario - immaginiamo siano tutti grandi esperti di finanza) di ridurre gli investimenti in obbligazioni governative nazionali , cioè proprio quelli più sicuri, disinvestendo pare per - 518 milioni di euro (la cifra ricorda un po´ Atlante.. ) e favorendo l´obbligazionario governativo nordamericano e dei paesi sviluppati ex Emu. Quindi laddove l´obbligazionario avrebbe potuto rappresentare una maggiore sicurezza assume cosi il rischio dell´ instabilità politica dei paesi prescelti ed in ogni caso il rischio valuta. Sempre nell´obbligazionario leggiamo che persino le absolute return perdono , pur essendo , in genere , obbligazioni a rischio zero! Infine , a fronte di tutti questi rischi non è dato sapere se Cassa utilizzi strumenti di copertura in caso di perdite da oscillazioni di tassi e cambi e non è dato conoscere l´effettivo rendimento dell´intero portafoglio , che viene indicato come "+ 6,43% , quindi superiore del + 1,7%"... MA rispetto a cosa ? Rispetto ad un benchmark di comparazione che non è indicato !

Arrivando al piano triennale degli investimenti, semplicemente non c´è ! E manca quel documento programmatico in cui avremmo voluto leggere quanto, in percentuale, la Cassa non potrà mai investire, al fine di preservare un´adeguata liquidità da destinare alle immediate esigenze assistenziali e previdenziali, trattandosi, peraltro, dello scopo unico della Fondazione Cassa Forense, a cui il cui patrimonio dovrebbe essere quasi interamente vincolato, consentendo , al limite, investimenti fino ad un massimo del 30%, in analogia con il limite previsto per i Fondi Pensione vigilati dalla medesima Autorità - il Covip.
Infine, anche il dato relativo ai soggetti coinvolti nelle varie fasi dei processi di investimento (informativo, operativo, decisionale, di controllo) non è fornito in questi documenti. Eppure la Governance, che non è il semplice Organigramma, è proprio quello schema di attribuzione delle RESPONSABILITA´ INDIVIDUALI che consente all´iscritto e agli organi di vigilanza non solo di individuare chi sbaglia nella scelta degli investimenti effettuati, ma anche di fare emergere eventuali conflitti di interesse.
In conclusione l´ art. 7 del Codice della Trasparenza, dedicato a "Patrimonio e Investimenti" non sembrerebbe rispettato. E neppure il vincolo patrimoniale allo scopo della Fondazione Cassa Forense.