Di Redazione su Venerdì, 19 Agosto 2016
Categoria: Anticorruzione ed ANAC

Cannabis, Cantone si schiera: "Legalizzazione intelligente per evitare contatti tra giovani e mafie"

Credo che una legalizzazione intelligente delle droghe leggere possa evitare il danno peggiore per i ragazzi, cioè entrare in contatto con ambienti della criminalità". Raffaele Cantone, magistrato e presidente dell´Autorità nazionale anticorruzione, si schiera nel dibattito sulla legalizzazione della cannabis, tema che alla ripresa di settembre tornerà all´esame della Camera."Fino a poco tempo fa ero assolutamente contrario all´idea della legalizzazione perchè non mi convincevano gran parte degli argomenti, che servisse cioe´ per sconfiggere la criminalita´ organizzata, perchè le droghe leggere sono una parte insignificante degli utili della criminalità organizzata, o che servisse per evitare una serie di problemi di salute dei ragazzi", ha spiegato a Radio radicale.
"Adesso ho un po´ cambiato posizione, sono più laico", argomenta Cantone. "Sarei contrario ad una legalizzazione totale. Ma c´e´ questo argomento, evitare contatti di giovani con ambienti della criminalità organizzata e l´altro aspetto è che droghe leggere controllate probabilmente evitano interventi chimici che stanno portando anche alla tendenza all´assuefazione o al vizio. Questi due argomenti oggi mi fanno essere su questa proposta di legge (quella dell´Intergruppo, formato da 220 parlamentari e promosso da Benedetto Della Vedova, ndr) molto piu´ laico e per molti aspetti favorevole a una vendita controllata e in qualche modo limitata". "Ci sono cose su cui la proibizione resta indispensabile- ha chiarito Cantone- il proibizionismo sulle droghe pesanti è giusto".
A fine luglio il disegno di legge ha iniziato il suo iter in Aula alla Camera, ma è stato rinviato a settembre. La maggioranza è divisa, Ncd è contrario e anche nel Pd non mancano distinguo. Presentati oltre 2mila emendamenti dalle forze politiche che si oppongono, a partire da Forza Italia e Lega. Per arrivare all´approvazione servirebbe un´intesa tra i dem e il M5S. Sul tema è intervenuto su Repubblica lo scrittore Roberto Saviano, ribadendo le ragioni del suo sì alla legalizzazione della Cannabis e definendo "rivoluzionario" il fatto che la proposta sia arrivata all´esame del Parlamento. Walter Verini, capogruppo Pd in commissione Giustizia alla Camera, apprezza le parole del magistrato: "Dopo la pausa estiva la discussione deve riprendere senza furori ideologici, senza sacri e profani furori o fughe in avanti. Si parta dalla parte relativa all´uso della cannabis per fini terapeutici che è importantissima e sulla quale le barriere dovrebbero abbattersi per poter camminare velocemente". "Il tema posto da Cantone - spiega Verini - sta alla base dei propositi di chi ha proposto la legge, ovvero la lotta alla criminalità e alla illegalità che si annidano" dietro la diffusione della cannabis, e per questo "l´idea della legalizzazione è certamente un contributo alla lotta alla criminalità. Nella proposta di legge forse manca una parte relativa alla necessità di combattere la ´cultura dello sballo". Ancora più netta l´apertura dell´europarlamentare dem Pina Picierno: "Bene Cantone sulla legalizzazione della cannabis".
Gelo da Ncd: "I magistrati, dall´alto della loro esperienza e della loro conoscenza delle dinamiche legate allo spaccio della droga, non alzino bandiera bianca, ma contribuiscano a individuare innovative ed efficaci tecniche di contrasto alla criminalità organizzata", dice il ministro degli Affari regionali e della Famiglia Enrico Costa: "La statalizzazione dello spaccio rappresenterebbe un messaggio di debolezza nei confronti della criminalità (non siamo riusciti nel contrasto, ci arrendiamo) e delle famiglie che oggi vivono un´ansia che non è solo economica, ma anche educativa. Si lavori senza indugio, piuttosto, a migliorare la lotta allo spaccio".
Apertura dal Siulp, sindacato di polizia. "Sono pienamente d´accordo con Cantone", dice il segretario generale Felice Romano. "In primo luogo si tratta di sostanze che oggi sono utilizzate anche con finalità terapeutiche, tanto che la cannabis viene coltivata negli stabilimenti dell´Esercito italiano: se somministrate attraverso il circuito delle farmacie sarebbero meno pericolose e non conterrebbero quegli additivi chimici e inquinanti che fanno più danni dello stesso principio attivo". "Oggi la microcriminalità, o criminalità diffusa, è alimentata soprattutto dai giovani che proprio per procurarsi queste sostanze si rivolgono al mercato nero e commettono reati come furti, scippi e rapine, i più odiosi nel sentire comune".
Ma contro la legalizzazione torna a esprimersi con nettezza Nicola Gratteri. Il procuratore capo della Repubblica di Catanzaro ripete: "Uno Stato democratico non puo´ permettersi il lusso di legalizzare cio´ che provoca danni alla salute dei cittadini". Un convinto no espresso piu´ volte dal magistrato in prima linea contro il narcotraffico. "Il guadagno che si sottrarrebbe alle mafie - sostiene - è quasi ridicolo rispetto a quanto la criminalita´ trae dal traffico di cocaina e eroina, in compenso spesso la marijuana e´ il primo passaggio per arrivare poi all´assunzione di droghe pesanti".
Sulle parole di Cantone si riaccende la discussione tra i partiti. "Condivisibili, è un formidabile strumento antimafia. Ne prenda atto chi la blocca da mesi", twitta il capogruppo alla Camera di Sinistra italiana Arturo Scotto. A favore anche Pippo Civati. Insorge Carlo Giovanardi, senatore ex Ncd e ora in Gal: "Cantone sostiene una cosa assolutamente non condivisibile, assurda. Legalizzare le droghe leggere significa fare un grande favore alla criminalità organizzata". "Non è che un magistrato arriva e dice la sua, forse Cantone non ha letto gli ultimi dati, incontrovertibili, che arrivano dagli Stati Uniti e che parlano tra l´altro di un boom di morti da overdose". "La legalizzazione -attacca- incrementa la criminalità organizzata; diffonde l´uso delle droghe e poi fa esplodere la spesa sociale sanitaria".
Fonte: La Repubblica, 18.8.2016